Autore
Marco Tonelli
Giornalista professionista. Laureato in Editoria e sistemi documentari alla facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Urbino. Appassionato di diritti, partecipazione dal basso e storie dal mondo, ma anche di cultura e innovazione. Ha lavorato al desk de L’Huffington Post e della redazione di Torino de La Stampa e ha scritto per il sito di SkyTg24. Ha partecipato al progetto collettivo ConfiscatiBene sul riutilizzo dei beni di proprietà della criminalità organizzata pubblicato sulle testate Finegil del gruppo l’Espresso. Collabora con La Stampa dove scrive di tecnologia e musica.
Bombardamenti sui civili, violenze, torture, aggressioni. Amnesty e Human Rights Watch denunciano continue violazioni dei diritti umani a Mosul, l’ex capitale dell’Isis in Iraq. E l'organizzazione terroristica non è l'unica responsabile della situazione: accuse pesanti all'esercito iracheno e alla coalizione a guida Usa
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Turchia, dove la verità costa il carcere
Can Dündar, ex direttore del quotidiano Cumhuriyet, è finito in prigione per aver pubblicato la notizia del coinvolgimento dei servizi segreti nel traffico di armi pesanti dalla Turchia verso la Siria, destinate probabilmente a Isis o al Qaeda. Oggi è in esilio in Germania. Lo racconta lui stesso in "Arrestati", un libro pubblicato da "Nutrimenti"
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Francia, antiterrorismo ammazza-diritti
La denuncia nel nuovo report di Amnesty International: lo stato d'emergenza impedisce qualunque manifestazione pubblica in Francia e giustifica le violenze gratuite. I poteri speciali ai prefetti starebbero limitando le libertà fondamentali dei cittadini. Manifestanti e giornalisti ne fanno le spese
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Bambini poveri dal sangue di piombo
In oltre 3.000 paesi negli Stati Uniti è stata riscontrata una quantità di piombo nel sangue degli abitanti superiore alla soglia di guardia. In tutte queste città il livello di povertà è di circa il 40 per cento. E le vittime sono spesso bambini piccoli, che presentano patologie gastrointestinali, disturbi neurologici e dell’apprendimento
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La Cina imbavaglia i social network
La censura cinese mette a tacere le conversazioni sui social network. Un report di Citizen Lab svela come la repressione del dissenso messa in piedi da Pechino sia all'opera anche nel sito di microblogging Weibo e sul servizio di messaggistica WeChat, che conta da solo più di 760 milioni di utenti
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Attivisti ucraini dietro le sbarre
Dopo le denunce delle organizzazioni umanitarie, anche il Parlamento europeo chiede la liberazione di giornalisti, professori universitari ed esponenti politici arrestati per aver manifestato pubblicamente il loro dissenso contro l’annessione della Crimea alla Russia
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Vittime di guerra senza diritti
Il diritto internazionale non sono prevede indennizzi per danni collaterali da parte di eserciti esteri coinvolti in conflitti. «Sono i singoli stati che possono decidere di agire singolarmente e, in ogni caso, sono protetti dall’immunità ed è quasi impossibile chiamarli in causa», dice il professor Natalino Ronzitti
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