Diritti dei bambini: un miliardo soffre per i cambiamenti climatici

Il 20 novembre si celebra la giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza, ma nel mondo i loro diritti sono spesso a rischio. Tra le cause ci sono guerre, inquinamento, povertà, malnutrizione. Le analisi di Unicef, Save the Children, Cesvi

Il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. La data coincide con la firma della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza da parte delle Nazioni Unite, avvenuta 35 anni fa, e con quella della Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1959.

Ma i diritti e la vita di bambini e adolescenti nel mondo sono sempre più a rischio a causa di guerre, insicurezza alimentare, povertà, cambiamenti climatici.

Mentre a Baku, in Azerbaijan, è in corso la Cop29 (la Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici che si chiude il 22 novembre), Unicef ha diffuso alcuni dati sugli effetti di caldo estremo, inondazioni, inquinamento: un miliardo di bambini vive in uno dei 33 paesi considerati a rischio a causa dei cambiamenti climatici; 739 milioni abitano in zone dove l’acqua potabile è scarsa; lo smog è il secondo fattore di rischio di morte per i bambini sotto i 5 anni, dopo la malnutrizione.

Unicef e Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) rilanciano anche nel 2024 l’iniziativa “Go Blue” per illuminare di blu un monumento e sensibilizzare sui diritti di bambini e adolescenti.

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Somalia – Foto: Cesvi

Diritti dei bambini: ancora lontano l’obiettivo Fame zero

Nel mondo sono 148 milioni i bambini che soffrono di arresto della crescita, 45 milioni sono deperiti e quasi 5 milioni muoiono prima dei 5 anni a causa di malnutrizione e insicurezza alimentare.

I dati sono contenuti nell’Indice globale della fame 2024 curato da Welthungerhilfe e Concern Worldwide, e da Cesvi per l’edizione italiana, da cui emerge che insicurezza alimentare e rischio di carestia sono in aumento e i primi a esserne colpiti sono i bambini, che subiscono gli effetti della fame nei primi giorni di vita o ancora prima di nascere a causa della malnutrizione materna in gravidanza o durante l’allattamento.

La situazione peggiora con la crescita: oltre 36 milioni di bambini sotto i 5 anni sono malnutriti e tra questi 9 milioni soffrono di malnutrizione grave. In 27 paesi i livelli di arresto della crescita sono così alti da avere una rilevanza preoccupante per la salute pubblica.

I cambiamenti climatici e la guerra aggravano questa situazione: il Corno d’Africa è alle prese con periodi di siccità estrema che si alternano a inondazioni, in Somalia il livello di malnutrizione è altissimo così come il tasso di mortalità, a Gaza è imminente il rischio carestia.

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Gaza – Foto: Cesvi

Giornata dell’infanzia e dell’adolescenza: l’impatto della guerra sui minori secondo Unicef e Cesvi

Quasi 2 miliardi di minori vivono in un paese in guerra e circa 473 milioni abitano a meno di 50 chilometri dalle aree in cui avvengono gli scontri armati.

In Africa sono 181 milioni quelli che vivono in zone coinvolte da conflitti. Le situazioni più critiche si registrano nell’area subsahariana, dove il tasso di mortalità neonatale è al 40% e dove più di 1 bambino su 10 muore prima dei 5 anni, e in Sudan, dove 9 milioni di bambini sono in condizioni di grave insicurezza alimentare e oltre 700 mila sotto i 5 anni sono a rischio di morte (fonte: Cesvi).

In Medio Oriente si registra il più alto numero di bambini che vivono in zona di conflitto rispetto all’intera popolazione infantile (il 32,1%). Il 44% delle vittime civili a Gaza registrate dal 7 ottobre 2023 (data degli attacchi di Hamas in Israele e della guerra iniziata da quest’ultimo contro la popolazione palestinese) aveva meno di 14 anni. A questi si aggiungono i 203 bambini uccisi in Libano e i 170 in Cisgiordania (Unicef).

In Ucraina sono almeno 2.400 i bambini uccisi o feriti in quasi mille giorni di guerra. Sono milioni quelli che non hanno accesso a servizi sanitari, fonti di acqua sicura, elettricità, riscaldamento. Tra i rifugiati ucraini in Europa, 9 su 10 sono donne e bambini (fonte: Unicef).

Diritti dei bambini 2024: dalla scuola alla salute, la situazione nel mondo

Un minore su 3 e più di una donna su 4 vivono in paesi in cui i diritti umani non sono rispettati. Sono stati fatti progressi per la salute infantile, ma il diritto all’istruzione non ha registrato miglioramenti dalla pandemia. Molti bambini affermano di non essere felici. Nell’Africa centrale e occidentale più di 1 bambino su 3 non va a scuola. In Italia un bambino su cinque ha una debole percezione dei suoi diritti e uno su quattro non immagina il suo futuro nel paese in cui vive.

È quanto emerge dal World Index della Childfund Alliance di cui fa parte l’ong We World, che misura le condizioni di vita di donne e bambini in 157 paesi del mondo e che, nel 2024, ha coinvolto nella ricerca 10 mila minori tra i 10 e i 18 anni di 41 paesi.

Nella classifica ai primi posti per rispetto dei diritti di donne e bambini ci sono i paesi del Nord Europa, mentre in coda troviamo Mali, Niger, Repubblica Centrafricana e Ciad.

L’Italia è al 34° posto e fuori classifica (“sparito dai radar”, come si legge nell’Index) è l’Afghanistan, dove il divario tra uomini e donne è enorme e i diritti di bambini e bambine è a rischio.

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Distribuzione di abiti invernali nella regione di Kharkiv, Ucraina – Foto: © UNICEF/UNI456610/Osipov

Diritti dei bambini in Italia

In Italia nel 2023 sono nati meno di 380 mila bambini, la povertà assoluta colpisce il 13,4% dei bambini da 0 a 3 anni, sono circa 200 mila i bambini da 0 a 5 anni in povertà alimentare (cioè che vivono in famiglie che non garantiscono almeno un pasto proteico ogni 2 giorni) e quasi un bambino su 10 da 0 a 5 anni ha sperimentato la povertà energetica vivendo in una casa non riscaldata in modo adeguato nel periodo invernale.

I dati sono contenuti nel XV Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children, da cui emerge anche che le famiglie hanno dovuto fare i conti con l’aumento dei prezzi di beni e servizi essenziali per l’infanzia: la spesa alimentare per i più piccoli è cresciuta del 19,1%, il costo degli asili nido privati dell’11,3% (mentre quelli finanziati dai Comuni sono aumentati dell’1,5%), quello dei pannolini dell’11 per cento. Negli ultimi 10 anni sono aumentati del 37% anche i costi pre-nascita (visite mediche, ecografie, abbigliamento per la gravidanza).

20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dei bambini: il tema per il 2024 è “Ascolta il futuro”

Sentirsi al sicuro, andare a scuola, essere in salute e al riparo da guerre e da rischi climatici, essere felici, protetti, amati. Ecco cosa chiedono bambini e adolescenti per il proprio futuro nelle lettere scritte in risposta alla campagna di Unicef “Ascoltate il futuro: una lettera dei bambini ai leader del mondo per la Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Hanno scritto da Gaza City, da Haiti, dalla Tanzania, dall’Ucraina, dalla Turchia e da tantissimi altri paesi del mondo e hanno immaginato il mondo in cui vorrebbero vivere. 

«Oggi più che mai è necessario ascoltare i bambini e i giovani, sostenerli e aiutarli a realizzare i loro diritti. Nell’anno in cui celebriamo i 50 anni di attività dell’Unicef Italia, chiediamo a tutti di unirsi a noi e celebrare i diritti dell’infanzia e l’adolescenza, ribadendo quanto sia importante un mondo di pace e solidarietà per tutti», ha detto Carmela Pace, presidente di Unicef Italia.

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