Sosteniamo Equa, la guida al consumo responsabile

Dopo tre anni di lavoro, non siamo mai stati così vicini alla realizzazione di Equa, la prima guida digitale in Italia al consumo responsabile. Per arrivare fino in fondo, però, è fondamentale che Equa riceva il sostegno di tutti quelli che ne condividono i valori

Oggi lanciamo una campagna di raccolta fondi per sostenere  Equa, la nuova guida al consumo responsabile. Lavoriamo a questo progetto da ormai 3 anni e non siamo mai stati così vicini alla sua realizzazione. Ma per arrivare in fondo, e per permettere ad Equa di crescere forte e indipendente, è fondamentale che riceva il sostegno di tutti quelli che ne condividono i valori.

Da quando la storica Guida al consumo critico non viene più aggiornata, del resto, ci sentiamo tutti un po’ spaesati: come possiamo fare acquisti consapevoli senza sapere come si comportano davvero le aziende in materia di diritti umani, ambiente e rispetto degli animali? Vorremmo andare oltre la logica del prezzo più basso, ma ci mancano le informazioni indispensabili per farlo.

Le cose, però, stanno per cambiare. E adesso abbiamo l’occasione di dare un contributo fondamentale a un progetto che ci permetterà – finalmente! – di cambiare il mondo un acquisto alla volta.

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Di che cosa si tratta

Equa è la prima app in Italia che potrà utilizzare chiunque sul proprio cellulare per fare acquisti responsabili. Tutto quello che stiamo cercando di realizzare, come suggerisce il nome che abbiamo scelto per l’applicazione, ruota intorno al concetto di giustizia: verso i lavoratori e le persone in genere, nei confronti dell’ambiente che ci accoglie e degli animali che abitano questo Pianeta. Ma andiamo con ordine.

Questo percorso ha due obiettivi:

1. Offrire a chi vuole comprare un bene o un servizio uno strumento informativo indispensabile per conoscere velocemente che tipo di sviluppo sosterrà se porterà a termine quell’acquisto;
2. Fare pressione sulle aziende affinché le loro attività siano orientate al rispetto dei diritti umani, dell’ambiente e degli animali.

Tutto, quindi, parte dall’analisi del comportamento delle imprese. E proprio per questo abbiamo messo in piedi un vero e proprio centro di ricerca: ogni giorno i nostri ricercatori passano ai raggi X le imprese per farci sapere se stanno rispettando i diritti dei lavoratori e i diritti umani in generale, l’ambiente che ci circonda e gli animali.

Un lavoro certosino, che è diventato possibile dopo esserci dotati di tutti gli strumenti necessari: abbonamenti a database finanziari per conoscere la struttura proprietaria dei grandi gruppi, accesso ai giornali specializzati e collaborazione con altri centri di ricerca.

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consumo responsabile
Dal sito di Equa (www.equapp.it)

La sfida più grande: valutare le aziende

Quando ci invitano a parlare di questo progetto, la domanda più ricorrente è sempre la stessa: come facciamo a valutare le aziende?

Per costruire sistemi di valutazione adeguati a misurare i comportamenti maniera più oggettiva possibile è stato necessario tanto lavoro e tanta collaborazione con altri centri di ricerca. Alcuni di questi criteri sono utilizzati per tutte le aziende, mentre altri sono ripensati ex novo ogni volta che passiamo a un settore produttivo diverso.

La costruzione di queste griglie di valutazione è stata possibile innanzitutto grazie al supporto dell’organizzazione britannica Ethical Consumer e l’elenco da noi attualmente utilizzato per ogni impresa è composto da 3 macroaree (diritti umani, ambiente, animali), 16 sezioni e più di 120 voci.

L’analisi può partire da una valutazione completamente indipendente dei ricercatori, oppure dagli impegni dichiarati dall’azienda. Nel primo caso si va alla ricerca delle informazioni necessarie per poter attribuire il punteggio.

Nel secondo, invece, l’analisi è articolata in due fasi: prima si analizzano gli impegni dichiarati dall’impresa; in seguito è prevista una “soglia di sbarramento“, nella quale il ricercatore cerca eventuali critiche pubblicate da organizzazioni affidabili che possono portare l’azienda a perdere tutti i punti guadagnati in quell’area. Questo sistema evita che un’autodichiarazione sia sufficiente a ottenere un buon risultato.

Al termine dell’analisi viene assegnato un punteggio che va da 0 a 100.

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Come funziona Equa, l’app per il consumo responsabile

Tutti i dati raccolti e analizzati dai ricercatori confluiscono in un’app per il consumo responsabile, Equa, che permetterà di conoscere l’impatto sociale, ambientale e sugli animali dell’azienda analizzata.

L’App è facile da usare e permette di visualizzare in pochi secondi le notizie più importanti.

Più nel dettaglio, potrai vedere:
1. una scheda/azienda contenente il punteggio da 0 a 100;
2. un articolo introduttivo suddiviso in diritti umani, ambiente, animali;
3. la possibilità di mobilitarti, inviare un messaggio precompilato all’azienda;
4. l’elenco dei marchi dell’impresa analizzata;
5. la struttura proprietaria della società (elenco controllate);
6. le alternative più etiche del prodotto cercato;
7. le schede di valutazione dettagliate, con punteggi divisi per macroaree;
8. l’elenco dei principali marchi del settore ricercato, con indicazione della capogruppo e del punteggio.

Si tratta di un’App Freemium: è completamente gratuita, salvo gli ultimi tre punti dell’elenco precedente. E l’importo dell’abbonamento potrà essere scelto in base alle proprie possibilità: in ogni caso, sia che si scelga l’importo minimo sia che si opti per quello massimo, sarà consentito l’accesso ai contenuti Premium.

Una spinta al consumo responsabile: ecco cosa permetterà di fare la tua donazione

Siamo convinti che questo progetto ha senso solo se resta indipendente: NON possiamo finanziarlo rivolgendoci ad aziende che potrebbero violare i diritti umani, l’ambiente o gli animali.

I costi fissi, come avrai intuito, sono elevati: la voce più importante è la ricerca, seguita dallo sviluppo tecnologico.

Questa avventura è cominciata grazie all’importante sostegno di Etica Sgr (Gruppo Banca Etica), che ha creduto in noi, sostenendo una fetta importante delle spese previste per il primo anno di attività e permettendoci quindi di partire.

Siamo a buon punto, quindi. Ma questo progetto nasce dal basso e ci manca un tassello indispensabile per arrivare in fondo e per farlo crescere come merita: il supporto di persone che, come noi, sono convinte che sia urgente avere uno strumento indipendente per spingere le aziende verso il rispetto dei diritti, dell’ambiente e degli animali.

Ecco, nel dettaglio, cosa ci permettterà di fare la tua donazione.

• Ricerca sulle aziende (il cuore di tutto il progetto!).
• Sviluppo e aggiornamento tecnologico di Equa e di un sito web collegato.
• Abbonamenti a database specializzati.
• Campagne di comunicazione per incentivare la diffusione e l’uso di Equa.
• Consulenze fiscali e legali (già, il rischio denuncia è dietro l’angolo).

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Equa, un progetto dal basso e di squadra

Nel corso dello sviluppo di questo progetto avviato da noi di Osservatorio Diritti, abbiamo incontrato due straordinari compagni di viaggio:

• il Centro Nuovo Modello di Sviluppo, redattore della storica “Guida al consumo critico” e pioniere di un approccio indipendente e approfondito nella pratica e diffusione del consumo responsabile;
Ethical Consumer Partners, il più importante network internazionale che collega realtà attive sul tema del consumo etico in tutto il mondo e che ci ha accolti tra i suoi membri, condividendo con noi la metodologia di analisi delle aziende e aiutandoci nella formazione dei ricercatori.

Per garantire la massima attenzione ai criteri di valutazione utilizzati, inoltre, abbiamo scelto di sottoporre le nostre griglie di valutazione a un comitato esterno, ancora in fase di formazione. Ne fanno già parte: Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo); Deborah Lucchetti (coordinatrice nazionale della Campagna Abiti Puliti); Ugo Biggeri (coordinatore europeo della Global Alliance for Banking on Values, la rete mondiale delle banche etiche); Gabriella D’Amico (vicepresidente di Assobotteghe); Jason Nardi (presidente di Ries, Rete italiana per l’economia solidale).

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