Giorno della memoria 2024: cresce l’antisemitismo
In questo Giorno della memoria 2024 le Nazioni Unite ricordano il coraggio delle vittime e dei sopravvissuti della Shoah. In Italia l'Anpi invita a riunirsi intorno alle pietre d'inciampo. Mentre nel mondo aumentano gli attacchi contro gli ebrei
Riconoscere il coraggio delle vittime e dei sopravvissuti all’Olocausto. È il tema scelto dalle Nazioni Unite per il Giorno della memoria 2024 che si celebra, come ogni anno, il 27 gennaio.
La data è stata scelta dall’Italia nel 2000 e qualche anno dopo, nel 2005, dall’Onu, perché in quel giorno nel 1945 le truppe russe hanno abbattuto i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, e liberato i sopravvissuti.
«Durante l’Olocausto, i nazisti hanno disumanizzato le proprie vittime. Contrastare il nazismo ha richiesto un coraggio straordinario. Nel 2024, le Nazioni Unite rendono omaggio al coraggio di chi si è opposto ai nazisti, malgrado i gravi rischi a cui andavano incontro. Vogliamo onorare la loro eredità ricordandone le storie straordinarie. In memoria delle vittime e dei sopravvissuti, intensificheremo i nostri sforzi per contrastare la negazione dell’Olocausto, dell’antisemitismo e del razzismo», si legge sul sito dell’Onu.
Giorno della memoria 2024: cresce l’antisemitismo in Europa
Mentre si celebra il Giorno della memoria, aumentano gli episodi di antisemitismo nel mondo: svastiche sui muri, pietre d’inciampo vandalizzate, discorsi d’odio contro gli ebrei e banalizzazione della Shoah sui social network, come riporta l’Osservatorio antisemitismo del Cdec, il Centro di documentazione ebraica contemporanea.
L’aumento è stato registrato in tutta l’Unione europea a partire dal 7 ottobre 2023, da quando si è riacceso il conflitto tra Hamas e Israele: in Germania è stata lanciata una molotov contro una sinagoga, in Austria è stato profanato un cimitero ebraico, in Spagna sono stati attaccati negozi gestiti da persone di origine ebrea e sinagoghe, in Francia sono state disegnate stelle di David sui muri dei palazzi. Sono stati registrati anche numerosi episodi di islamofobia.
A inizio novembre, la Commissione europea ha condannato gli episodi di antisemitismo che si sono verificati in molte città e Paesi dell’Ue, così come quelli contro i musulmani, e ha sottolineato la necessità di reagire, usando gli strumenti per il contrasto di razzismo, crimini e discorsi d’odio.
Anche nel Rapporto 2024 di Human Right Watch si parla degli episodi di antisemitismo e di islamofobia conseguenti agli attacchi di Hamas del 7 ottobre e alla guerra di Israele a Gaza.
Per quanto riguarda l’Ue, l’organizzazione afferma che «la risposta è stata inadeguata con l’imposizione di alcune misure ulteriormente discriminatorie e abusive verso persone identificate o percepite come arabi, palestinesi e musulmani, inclusa una stretta sulle politiche relative all’immigrazione».
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27 gennaio: il punto sul razzismo contro gli ebrei nel mondo
Dal 7 ottobre sono stati registrati 3.291 episodi di antisemitismo negli Usa. Di questi, 1.347 sono state aggressioni, 554 atti vandalici, 56 assalti e 1.307 manifestazioni con contenuti antisemiti.
È la Anti-Defamation League (Lega anti-diffamazione), una ong ebraica con sede negli Usa, a riportare i dati in una mappa in continuo aggiornamento.
Lo scorso 7 dicembre, a due mesi dagli attacchi di Hamas, gli episodi registrati erano già oltre 2 mila (+465 casi rispetto allo stesso periodo del 2022).
La Anti-Defamation League ha riportato un aumento degli episodi anche in Olanda, Austria, Australia, Brasile, Argentina, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Sudafrica, Nuova Zelanda (dati al 18 gennaio).
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Giorno della memoria in Italia
In Italia i casi registrati tra l’inizio di ottobre e il 31 dicembre sono stati 135. Erano stati 241 in tutto il 2022 (dati Cdec).
Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha parlato di un «netto incremento» durante l’audizione in Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza lo scorso 9 gennaio.
Solo due giorni prima, a Roma, durante la commemorazione delle vittime di Acca Larentia, centinaia di manifestanti di estrema destra avevano fatto il saluto romano.
A novembre, in seguito agli episodi che si sono verificati in Italia (pietre d’inciampo vandalizzate, scritte antisemite sui muri), Eurispes ha scritto che in Italia l’antisemitismo è un «fenomeno sottovalutato» e ha ricordato che, dall’indagine realizzata nel 2020, era emerso che il 15,6% degli italiani nega l’Olocausto e che per il 61,7% gli episodi di antisemitismo sono casi isolati che non sono indice di un reale problema.
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Giorno della Memoria 2024: pietre d’inciampo a Milano, Livorno, Roma e in molte altre città
Le pietre d’inciampo sono piccoli blocchi di pietra quadrati ricoperti di ottone che vengono collocati davanti o in prossimità delle case di chi è stato deportato nei campi di sterminio nazisti.
L’idea è stata dell’artista Gunter Demning per contrastare il negazionismo e l’oblio, ricordando tutte le vittime del nazismo: sulla pietra è infatti indicato il nome della persona, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data della morte.
In Europa ci sono più di 70 mila pietre d’inciampo: la prima è stata posata a Colonia, in Germania, nel 1995. A Roma le prime pietre sono state posate nel 2010. Ma se ne trovano anche a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia e in altre località.
A Milano, dove è attivo il Comitato per le pietre d’inciampo, tra il 2017 e il 2023 ne sono state posate 171 e in occasione del Giorno della Memoria 2024 ne saranno posate altre 26.
Per il 2024, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) invita a radunarsi attorno alle pietre d’inciampo, «segni tangibili della memoria dove sono impressi i nomi delle vittime. Ricordiamoli, raccontiamo, leggiamo la loro storia, o anche solo il loro nome e se qualche pietra dovesse essere sporca, puliamola».