Diritti dei bambini, Unicef denuncia: “Sono vittime di guerre e crisi climatica”

Il 20 novembre si celebra la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ma nel mondo i diritti dei bambini sono a rischio in milioni di casi. L'analisi dell'Unicef

Per ogni bambino, ogni diritto. È il tema scelto dall’Onu nel 2023 per la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra il 20 novembre.

Nel mondo, però, la vita di milioni di bambini e adolescenti continua a essere a rischio.

Le cause? La guerra, come a Gaza, dove a un mese e mezzo dall’inizio del conflitto un milione di bambini non ha un posto sicuro dove rifugiarsi e i servizi sanitari per l’infanzia sono quasi al collasso, o in Sudan, dove a causa del conflitto iniziato 6 mesi fa sono circa 3 milioni i bambini sfollati.

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Foto: © UNICEF UN0633391 Gilbertson – Danylo, 12 anni, di fronte alle case distrutte a Novoselivka, Ucraina

Diritti dei bambini, Unicef denuncia: oltre 400 milioni in aree di conflitto

Sono più di 400 milioni i bambini che vivono in aree di conflitto. Secondo l’Onu, tra il 2005 e il 2022, almeno 120 mila bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre, quasi 20 al giorno. E i conflitti sono responsabili dell’80% di tutti i bisogni umanitari e stanno interrompendo l’accesso ai beni di prima necessità, come cibo e acqua.

È l’analisi di Unicef Italia che, per il 2023, ha scelto di dedicare il 20 novembre al diritto alla pace con un report su Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate e un focus su Palestina/Israele, Haiti, Siria, Sudan, Ucraina e Yemen.

Dal report emerge che in Ucraina, in oltre 2 anni di guerra, sono stati uccisi 560 bambini e feriti 1.200, mentre sono 6,4 milioni quelli che hanno bisogno di assistenza umanitaria.

In Siria, dopo oltre 12 anni di conflitto, sono più di 13 mila i bambini che hanno perso la vita, 600 mila quelli che soffrono di malnutrizione cronica, mentre quasi 2,4 milioni non vanno a scuola.

E ad Haiti si stima che siano 2 milioni le persone, in gran parte donne e bambini, che vivono in aree sotto il controllo di gruppi armati: i bambini rischiano di essere uccisi, feriti o reclutati.

La crisi umanitaria in Yemen è causata da 8 anni di guerra, un’economia al collasso e un sistema di sostegno sociale paralizzato: tra marzo 2015 e novembre 2022 sono stati uccisi o feriti in modo grave oltre 11 mila bambini, mentre sono 4 mila quelli reclutati dalle parti in conflitto.

Diritti dei bambini che non vengono rispettati: la situazione in Sudan

Dopo sei mesi di guerra, in Sudan sono circa 14 milioni i bambini che hanno bisogno di aiuto umanitario, mentre 3 milioni sono in fuga dalla violenza per cercare riparo, cibo e servizi sanitari. La maggior parte è sfollata all’interno del Paese, mentre centinaia di migliaia si sono rifugiati nei Paesi vicini. I dati sono stati resi noti dall’Unicef lo scorso 6 novembre.

Anche prima del conflitto la richiesta di aiuti umanitari in Sudan aveva raggiunto livelli record, ma ora la situazione è catastrofica: le persone non hanno accesso a cibo, acqua pulita, elettricità, le comunicazioni sono inaffidabili, si stanno diffondendo malattie come colera, dengue, morbillo e malaria e mancano le vaccinazioni.

Case, scuole e ospedali sono stati attaccati: secondo l’Unicef, se la guerra dovesse continuare nessun bambino in Sudan sarà in grado di ritornare a scuola nei prossimi mesi, con il rischio di essere reclutati dai gruppi armati o esposti a violenze sessuali.

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Foto: © UNICEF UN0594299 Naftalin –
Madre e figlia guardano le case sommerse dall’acqua a Panyagor in Twic East, nello Stato di Jonglei, in Sud Sudan

Diritti dei bambini violati a Gaza: un milione è in pericolo

Dal report di Unicef Italia emerge che dal 7 ottobre al 15 novembre a Gaza sono stati uccisi più di 4 mila bambini, mentre 9 mila sono rimasti feriti. In Israele sono 33 i bambini uccisi. A Gaza 1.500 bambini sono risultati dispersi e si presume che siano sotto le macerie. Le autorità militari israeliane hanno dichiarato che almeno 30 bambini sono tenuti prigionieri da Hamas.

Nella Striscia di Gaza più di un terzo degli ospedali e due terzi delle strutture sanitarie primarie sono chiuse. Quelli funzionanti possono fornire solo servizi di emergenza, interventi chirurgici salvavita e servizi di terapia intensiva molto limitati.

«Il crollo quasi totale e gli attacchi ai servizi medici e sanitari in tutta Gaza, e in particolare nella zona settentrionale, minacciano la vita di tutti i bambini nella Striscia», ha scritto Unicef lo scorso 11 novembre.

«Molte persone, compreso il nostro staff e le loro famiglie, adesso vivono in rifugi sovraffollati con pochissima acqua, cibo o servizi igienici decenti, condizioni che possono portare allo scoppio di malattie. Il rischio per il personale umanitario all’interno di Gaza è altissimo. Da ottobre sono stati uccisi più di cento membri dell’Unrwa», si legge in un comunicato di Unicef relativo alla missione a Gaza di Catherine Russell, direttrice generale dell’organizzazione.

La Russell ha sottolineato che il fondo Onu per l’infanzia e i suoi partner stanno continuando a inviare forniture sanitarie, ma il gasolio è praticamente esaurito e alcuni ospedali e centri sanitari hanno smesso di funzionare.

L’organizzazione ha anche invitato le parti ad attuare un immediato cessate il fuoco umanitario, a rilasciare in sicurezza tutti i bambini rapiti e detenuti e a garantire che il personale umanitario abbia un accesso sicuro per raggiungere chi ne ha bisogno con tutti i servizi e gli aiuti salvavita.

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Foto: © UNICEF UN0639401 Emad – I bambini di un villaggio nel governatorato di Fayoum, in Egitto, festeggiano i collegamenti idrici nelle proprie case

Diritti dei bambini e crisi climatica: l’Unicef fa il punto in questo 20 novembre 2023

Tra i fattori che mettono in pericolo la vita dei bambini ci sono anche i cambiamenti climatici: secondo il rapporto pubblicato dall’Unicef, The climate changed child, sono quasi 740 milioni i bambini che, nel mondo, vivono in aree ad alta vulnerabilità idrica e i cambiamenti climatici minacciano di peggiorare le loro condizioni di vita.

Secondo quanto emerge dallo studio, la maggior parte dei bambini esposti alla vulnerabilità idrica vive nelle regioni del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Asia meridionale, in luoghi con risorse idriche limitate, alti livelli di variabilità sia tra un anno e l’altro sia stagionale e a rischio siccità.

«Le conseguenze del cambiamento climatico sono devastanti per i bambini. I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili all’aria inquinata, alla scarsa nutrizione e al caldo estremo. Non solo il loro mondo sta cambiando, con fonti d’acqua che si prosciugano ed eventi atmosferici terrificanti che diventano più forti e più frequenti, ma anche il loro benessere, visto che il cambiamento climatico influenza la loro salute mentale e fisica. I bambini stanno chiedendo un cambiamento, ma i loro bisogni sono fin troppo spesso messi in secondo piano», ha detto la Russell.

Anche l’Italia rischia un peggioramento della situazione in assenza di misure efficaci per combattere il cambiamento climatico: secondo l’Unicef nel nostro Paese sono 298 mila i bambini esposti a livelli elevati o molto elevati di stress idrico (il rapporto tra la domanda di acqua e le scorte rinnovabili disponibili).

Diritti dei bambini: per la Giornata del 20 novembre Unicef e Anci lanciano Go Blue

In occasione della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Unicef Italia e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) invitano i Comuni ad aderire a Go Blue e illuminare di blu un monumento o un edificio rappresentativo della città per sensibilizzare sui diritti di bambini e adolescenti e impegnarsi ad adottare politiche che diano attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

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