Difensori dell’ambiente: un omicidio ogni due giorni
Sono centinaia gli omicidi a livello globale che hanno colpito chi difende l’ambiente e il territorio l'anno scorso. A denunciarlo è il nuovo report 2023 di Global Witness. Un documento in cui spicca , in negativo, l’America Latina
L’ultimo report dell’ ong inglese Global Witness, Sempre in piedi, consegna ancora una volta uno scenario nefasto riguardo agli omicidi commessi nel 2022 a livello mondiale contro chi difende l’ambiente e il territorio.
L’organizzazione ha infatti dettagliato che i difensori ambientali assassinati nel 2022 sono stati almeno 177 a livello globale, portando il totale degli omicidi commessi dal 2012, il primo anno del report, a 1.910.
Nel 2022 gli assassini sono diminuiti rispetto al 2021, quando si registrarono 200 omicidi, ma rimane una media di un difensore dell’ambiente assassinato ogni due giorni.
Il report, inoltre, sottolinea come l’agroindustria, unita allo sfruttamento minerario e forestale, siano i principali settori economici collegati con questi omicidi
L’America Latina, ancora una volta, spicca come la regione più violenta in questa speciale classifica con 125 i casi registrati nella regione. In questa area del mondo sono Colombia, Brasile e Messico i paesi più letali, contesti dove sempre più spesso i difensori dei diritti pagano con la vita l’azione di difesa del proprio territorio.
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Difensori dell’ambiente: l’America Latina è la regione più pericolosa
Sono Colombia, Brasile, Messico, Honduras, Venezuela, Perù, Paraguay, Nicaragua, Guatemala, Ecuador e Repubblica Domenicana gli undici paesi della regione latinoamericana presenti nel report. Un presenza massiva: 125 casi di omicidio su 177 totali e 11 paesi su 18 contabilizzati nel report.
Nel 2022 il Messico scende dal primo al terzo posto in questo ranking di morte, passando da 54 a 31 uccisioni, mentre la Colombia passa al 1° posto con 60 omicidi. Il Brasile conferma la tendenza violenta del 2021 passando da 26 casi di assassinio di difensori dell’ambiente e del territorio a 34 nel 2022.
Particolare è il caso dell’Honduras, che con 14 omicidi nel 2022 è il Paese con il più alto numero di difensori assassinati pro capite a livello globale: una tendenza che, nonostante gli sforzi e le dichiarazioni della presidente Xiomara Castro, sembrano confermarmi in questo 2023.
Nei primi cinque posti della classifica anche il Venezuela con 4 casi, seguito da Perù, Paraguay, Nicaragua con 3 casi di omicidio ognuno, Guatemala 2, terminando con Ecuador e Repubblica Domenicana, dove è stato ucciso un difensore dell’ambiente e del territorio nel 2022.
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Colombia, il paese più violento per chi difende l’ambiente
In Colombia si sono registrati ben 60 casi nel 2022, quasi il doppio degli omicidi contabilizzati nel 2021, quando i difensori dell’ambiente e del territorio uccisi furono 33.
In questo senso la ministra colombiana dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, Susana Muhamad, ha fermamente difeso il 13 settembre scorso la necessità per la Colombia di ratificare l’Accordo di Escazú:
«Siamo dispiaciuti della morte di queste 60 persone. È una cifra vergognosa per il nostro paese e speriamo di poter invertire questa tendenza con l’implementazione dell’accordo di Escazú», ha dichiarato Muhamad di fronte alla Corte Costituzionale del paese sudamericano.
Ma non è solo il dato del 2022 a preoccupare. Infatti da quando Global Witness ha iniziato a compilare i dati relativi a questi omicidi, nel 2012, in Colombia ne sono stati contabilizzati 382, rendendo il paese sudamericano il più mortale per i leader e difensori ambientali.
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Popoli indigeni e contadini i più colpiti
Nel report si sottolinea come nel 2022 siano state le comunità di popoli indigeni a pagare il prezzo più alto: con 64 difensori indigeni assassinati, rappresentano più di un terzo (36%) del totale dei casi.
A seguire i contadini e gli abitanti delle zone rurali che dipendono completamente dalla terra per il loro sostentamento. Anche in questo caso hanno pagato un prezzo troppo alto per difendere il loro territorio e, secondo il documento di Global Witness, in questo ambito troviamo il 22% dei casi.
L’11% del totale dei 177 omicidi di chi difende l’ambiente e del territorio ha riguardato le donne e il 7% leader afrodiscendenti.
Altro dato da sottolineare riguarda i minorenni che sono stati assassinati nel 2022 per le loro attività di difesa dell’ambiente. L’organizzazione ha potuto registrare almeno cinque casi, tutti in America Latina: tre in Brasile, uno in Colombia e un altro in Messico.
Infine, nel report si legge che «tra gli uccisi nel 2022 figurano anche agenti statali, manifestanti, ranger dei parchi, giuristi e giornalisti il cui comune denominatore era l’impegno a difendere i propri diritti e a garantire il buono stato del pianeta. Tutti loro hanno pagato con la vita il coraggio e l’impegno dimostrato».