Desaparecidos, la ricerca incessante delle famiglie in Messico

Yolanda e Graciela Morán, madre e sorella di un desaparecido in Messico, hanno fondato il collettivo Búscame per aiutare le famiglie di persone scomparse a cercarle e a ottenere giustizia: ecco la loro testimonianza

«Mio figlio è desaparecido dal 2008. È stato prelevato e fatto sparire da un gruppo militare che rapiva le persone per chiedere un riscatto. Non l’abbiamo mai ritrovato. Crediamo sia stato ucciso in un carcere, ma non sappiamo dove. Come madre continuo a cercarlo e a sperare di poterlo trovare vivo».

A parlare è Yolanda Morán, fondatrice di Búscame (Cercami, in italiano), un collettivo del Messico di familiari che, da oltre 10 anni, sostiene altri familiari nella ricerca dei propri cari scomparsi.

Insieme alla figlia Graciela, Yolanda Morán ha portato la sua testimonianza all’ottava edizione del Festival dei diritti umani di Milano nell’incontro “Desaparecidos del secolo XXI. Le donne di Búscame”.

Leggi anche:
Desaparecidos Messico: urgente indagare con prospettiva di genere
Desaparecidos Messico: l’Onu indaga su migliaia di sparizioni forzate

messico desaparecidos
La marcia delle madri dei desaparecidos in Messico – Foto: Wotancito (via Wikimedia Commons)

Desaparecidos Messico, forte aumento dal 2006

Il fenomeno dei desaparecidos è molto diffuso in Messico, ma c’è stato un aumento del numero delle sparizioni forzate, e degli omicidi, a partire dal 2006, quando l’allora presidente Felipe Calderón ha lanciato la guerra alla droga e adottato un modello militarizzato di pubblica sicurezza.

Anche il figlio di Yolanda Morán è scomparso in quegli anni, un periodo che lei definisce «molto caldo» e in cui moltissime famiglie si sono incontrate nelle procure per chiedere giustizia e verità.

A partire dal 1964 il ministero degli Interni messicano compila un registro delle persone scomparse che viene aggiornato periodicamente. Nel 2022 quelle registrate come desaparecidas erano più di 100 mila. Tra di loro, un quarto sono donne e circa la metà aveva meno di 18 anni quando è scomparsa (dati Onu).

L’ultimo rapporto pubblicato da Amnesty International sulla situazione dei diritti umani nel mondo porta il numero delle persone scomparse in Messico a 109 mila, di cui quasi 10 mila tra il 2021 e il 2022.

«Vittime di tratta per la vendita di organi, rapite per chiedere un riscatto alle famiglie, come nel caso delle persone migranti, o prelevate per diventare manodopera per la criminalità organizzata. Le linee criminali sono intrecciate tra loro, in Messico, e chiunque può diventare un desaparecido», ha detto Graciela Morán.

Nessuna giustizia per i desaparecidos: impunità dilagante in Messico

Nonostante nel 2017 il Messico abbia adottato una legge sulle sparizioni forzate e nel 2020 abbia creato il Centro regionale per l’identificazione a Coahuila, non c’è giustizia per le famiglie delle persone scomparse.

«Corruzione e impunità. Ecco perché in Messico, e in tutta l’America Latina, le sparizioni forzate continuano e non c’è giustizia per noi familiari», ha detto Yolanda Morán.

A fronte delle oltre 100 mila persone registrate come scomparse in Messico, sono solo 36 i casi in cui i responsabili sono stati condannati per il reato di sparizione. Un dato sconcertante, come ha dichiarato l’ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu nel 2022.

Dietro alla sparizione forzata c’è la complicità tra criminalità organizzata e governo, ha affermato il Comitato per le sparizioni forzate delle Nazioni Unite, che nel 2021 ha visitato il Messico.

«Il numero di sparizioni è così alto perché è il Messico. E in Messico non succede nulla. In Messico se commetti un crimine e hai i soldi puoi pagare e comprare la giustizia, comprarti l’impunità. E se non c’è una sentenza di condanna non c’è nulla, e noi familiari non possiamo avere la chiusura che meritiamo», ha aggiunto Graciela Morán.

Leggi anche:
Desaparecidos: ecco “dove vanno le persone scomparse” in Messico
Desaparecidos Messico: dalle fosse comuni all’archivio di foto

messico persone scomparse
Graciela Morán durante l’incontro al Festival dei diritti umani di Milano del 2023

Il ruolo delle famiglie nella ricerca delle persone scomparse

«In Messico c’è un detto: “Se una cosa non ti riguarda, non te ne interessare”. La società civile non ci sostiene e il governo che, apparentemente, dice di appoggiarci, in realtà non lo fa perché mancano le risorse economiche, gli strumenti e il personale per agevolare questo sostegno. E noi familiari siamo trattati come danni collaterali. Ma alla fine siamo noi familiari ad andare fisicamente a cercare i corpi dei nostri cari scomparsi. Siamo noi a scavare con le pale e con le mani», ha raccontato Yolanda Morán.

E ha aggiunto Graciela Morán: «C’è stato il caso di una madre e della figlia che hanno fatto ricerche nelle zone controllate dalla criminalità organizzata, indagando sul campo e portando le informazioni alle autorità, sostituendosi completamente a loro».

Leggi anche:
Ayotzinapa, la verità sui 43 studenti scomparsi nel 2014 frammenta il Messico 

desaparecidos messico
Yolanda Morán, fondatrice di Búscame, durante l’incontro al Festival dei diritti umani di Milano del 2023

Collettivo Búscame, uniti nella ricerca dei desaparecidos in Messico

La ricerca della famiglia Morán è iniziata 14 anni fa e, come ha raccontato Graciela Morán, è importante che negli anni le famiglie si siano unite nel collettivo Búscame, perché molte voci sono più forti di una sola.

«Dobbiamo affermare i nostri diritti come familiari e pretendere che le autorità facciano il loro dovere. Abbiamo iniziato a livello regionale in modo informale, distribuendo volantini e manifesti con le foto delle persone scomparse. Poi siamo passati a un livello nazionale, per chiedere il riconoscimento del reato di sparizione forzata e la creazione di un organismo indipendente per indagare su questi crimini. Non abbiamo fiducia negli organismi che dovrebbero sostenerci e ci stiamo coordinando con altre reti di familiari, non solo in Messico ma anche a livello internazionale. Non possiamo restare indifferenti di fronte a un fenomeno che fa così tante vittime».

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.