Libertà civili sotto attacco in America Latina
Il nuovo rapporto annuale di Civicus, People Power Under Attack 2022, denuncia una situazione ad alto rischio in America Latina per le libertà civili. La rete ha registrato un numero preoccupante di intimidazioni, violenze, molestie diffuse, arresto di manifestanti a attacchi costanti ai mezzi di informazione
La violenza contro attivisti e giornalisti rimane alta nelle Americhe secondo il nuovo report People Power Under Attack 2022 di Civicus Monitor.
Dei 35 paesi della regione, ce ne sono solo otto in cui lo spazio civico è considerato “aperto”. In tredici lo spazio civico è classificato “ristretto”, in sei “ostruito” e in altri sei “represso”.
In due Paesi resta chiuso lo spazio civico, Nicaragua e Cuba, unica categoria che non ha visto variazioni regionali rispetto al 2021.
Nel report si fa speciale attenzione all’America Latina con 10 casi studio su Messico, Haiti, Brasile, Colombia, Perù, Honduras, Repubblica Domenicana, Salvador, Guatemala e Costa Rica.
Uno degli elementi che sottolinea il report in merito alla regione latinoamericana con riferimento al 2022 riguarda la particolare volatilità della zona. Quel che è successo l’anno scorso, infatti, ha dimostrato che si possono raggiungere cambiamenti positivi in modo rapidoe significativo nello spazio civico attraverso manifestazioni e pressione della società civile, ma anche attraverso bruschi e precipitosi peggioramenti, con involuzioni che sospendono le libertà costituzionali (come nel caso di El Salvador).
Libertà civili in America Latina: le tattiche di restrizione dello spazio civico
In linea con la tendenza globale, sono aumentati nella regione latinoamericana i casi di violenza contro chi alza la voce per esigere diritti o fare informazione.
Nel report si specifica che sono cinque le modalità più usate per restringere lo spazio civico in America Latina: si tratta di molestie diffuse e generali, dell’ arresto di manifestanti, di intimidazioni, dell’interruzione delle proteste in modo violento, della detenzione di giornalisti e a volte anche della chiusura di mezzi d’informazione.
A soffrire le spese di queste tattiche volte a limitare lo spazio civico sono soprattutto le donne, le persone indigene e i difensori dell’ambiente, frequentemente coinvolti in incidenti e spesso oggetto di attacchi da parte di attori statali e non statali.
Soffermandoci sul giornalismo, si osserva che non solo il 2022 è stato uno degli anni più mortali per chi lavora nella comunicazione nella regione latinoamericana, ma che lo stesso Civicus Monitor ha documentato come gli stessi uffici dei media siano stati attaccati con esplosivi, armi da fuoco o attacchi incendiari in diversi paesi, tra cui Argentina, Bolivia, Colombia, Haiti, Honduras, Messico e Perù.
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Difensori dei diritti umani a rischio in America centrale e meridionale
Per avere un’idea più precisa di quello che succede nella regione, il report offre elementi di lettura specifici, come quello del Salvador, dove nel 2022 i difensori dei diritti umani e i giornalisti sono stati oggetto di molestie online, spesso istigate da funzionari governativi che hanno utilizzato i loro account sui social media per attaccarli e criticarli.
Oppure a Panama, dove nel quadro delle manifestazioni di luglio 2022 per l’aumento del costo della vita, la polizia ha arrestato 102 persone, 75 della quali loro sono state accusate di ostacolo al transito e interruzione della pacifica convivenza.
In Colombia i gruppi armati che controllano il territorio e che si finanziano con il narcotraffico, continuano a minacciare di morte decine di ambientalisti, spingendoli ad abbandonare il loro attivismo.
Ad Haiti i giornalisti hanno subito nei 12 mesi passati una serie di violenze, tra cui sparatorie, imboscate e brutalità della polizia, solo per il loro tentativo di coprire la crisi del paese.
E anche in Guatemala un giornalista è stato aggredito da agenti di polizia, la sua attrezzatura è stata danneggiata e, infine, è stato arrestato: tutto per aver coperto una protesta.
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Libertà civili e politiche: cos’è la rete Civicus
Civicus, come si legge nel sito, è un’alleanza globale di organizzazioni della società civile e attiviste dedicate a promuovere e rafforzare l’azione cittadina e la società civile in tutto il mondo. L’organizzazione, nata nel 1993, ha la sua sede principale a Johannesburg, in Sudafrica (dal 2002) e può contare con una partnership globale di 4.000 membri in 175 paesi.
L’alleanza è molto eterogenea è questo è dovuto al concetto di società civile utilizzato dall’organizzazione, che include ong, attivisti, coalizioni e reti della società civile, movimenti sociali e di protesta, organizzazioni di volontariato, enti di beneficenza, gruppi religiosi, sindacati e fondazioni filantropiche.
Da questo spazio globale, nel 2017 è nata Civicus Monitor, la piattaforma che analizza lo stato delle libertà civiche a livello globale. I dati e le informazioni arrivano dalla rete internazionale e vengono processati e sistematizzati dentro il report annuale che prende il nome di People Power Under Attack. Un documento che fornisce valutazioni nazionali per 197 paesi e territori, oltre ad analisi sulle minacce e le tendenze che la società civile deve affrontare a livello regionale e globale.