Centrale Ostiglia: cittadini in piazza contro il nuovo impianto a turbogas
Approvato il progetto di ampliamento della centrale di Ostiglia, in provincia di Mantova, con la costruzione di un nuovo impianto a turbogas. Ma i cittadini denunciano criticità ambientali e sanitarie. E dalla piazza chiedono risposte alla Regione
«Lasciateci respirare». Lo chiedono i cittadini di Ostiglia, in provincia di Mantova, che lo scorso 4 febbraio, hanno partecipato alla manifestazione per il clima organizzata dal Comitato cittadini per l’ambiente di Ostiglia insieme ad altre associazioni del territorio.
L’obiettivo? Informare gli abitanti sul progetto di ampliamento della centrale termoelettrica di Ostiglia e sul suo impatto ambientale.
«Non c’è bisogno di un altro impianto a turbogas. La provincia di Mantova, dove sono presenti altre tre centrali oltre a quella di Ostiglia, ha una produzione cinque volte superiore al suo fabbisogno. Senza contare che questo territorio, e la Pianura Padana, è una delle aree più inquinate d’Italia», dice a Osservatorio Diritti Alessandro Incorvaia del Comitato cittadini per l’ambiente di Ostiglia.
Alla manifestazione del 4 febbraio hanno partecipato anche associazioni di Mantova, Viadana, Schivenoglia, Borgo Mantovano, Torretta e Sermide perché il tema non è solo il nuovo impianto che sorgerà tra Ostiglia e la frazione di Correggioli, ma la situazione ambientale e le problematiche sanitarie del territorio provinciale.
«Insieme a tutte le associazioni presenti abbiamo sottoscritto un documento in cui denunciamo le problematiche del territorio che consegneremo alla Regione. Purtroppo, nella campagna elettorale per le regionali in Lombardia, di ambiente si è parlato pochissimo», aggiunge Incorvaia.
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Produzione centrale Ostiglia: il progetto di ampliamento
Siamo a Ostiglia, un paese di poco più di 6.500 abitanti nella Bassa Padana, in provincia di Mantova. La centrale termoelettrica è stata costruita negli anni Sessanta del secolo scorso, sulla riva sinistra del Po, a ridosso del centro abitato.
Oggi quella centrale è di proprietà di Ep Produzione del gruppo ceco Eph, è alimentata a gas metano con una potenza di 1.137 MegaWatt. Il nuovo impianto, sempre a turbogas, che sarà realizzato a circa 500 metri di distanza da quello già esistente, avrà una potenza di circa 900 MW.
«Il progetto è stato presentato nel 2020 e noi cittadini lo abbiamo saputo attraverso la stampa. Nessuno ci ha informati. Abbiamo fondato il comitato per sensibilizzare gli abitanti del territorio», spiega Incorvaia.
Appena ricevuta la notizia che il progetto per il nuovo impianto era stato depositato al ministero per la Transizione ecologica, il Comitato ha presentato delle osservazioni alla Valutazione di impatto ambientale. La perizia, redatta dallo studio Terra Srl di San Donà di Piave, ha evidenziato lacune sotto il profilo amministrativo, ma anche dal punto di vista sanitario e ambientale.
«In particolare, lo studio evidenzia l’illogicità di costruire un’altra centrale a turbogas in un’area già compromessa per l’alta concentrazione di inquinanti e in cui vi è un’altissima incidenza di alcune patologie, come ad esempio le malattie cardiovascolari», afferma Incorvaia.
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Nuova centrale Ostiglia: la lotta (solitaria) dei cittadini
Il Comitato cittadini per l’ambiente di Ostiglia è stata una delle poche voci contrarie al progetto: ministero, Provincia di Mantova e Comune di Ostiglia hanno dato il via libera.
Nel febbraio 2021 è stato Fabio Benazzi, dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Mantova, a far pervenire alla Regione Lombardia – che l’ha inoltrata al ministero – un’osservazione alla Valutazione di impatto ambientale in cui chiedeva che il progetto non fosse approvato indicando queste motivazioni: l’inidoneità dell’area per l’elevata concentrazioni di centrali e le condizioni geoclimatiche e di densità abitativa, il peggioramento dell’inquinamento e delle condizioni ambientali.
Nel 2022 è stato il consigliere regionale Andrea Fiasconaro del M5S a chiedere all’assessore all’Ambiente della Regione l’apertura di un tavolo di confronto con gli enti locali per rivedere il progetto, viste le numerose criticità. Ciononostante, anche la Regione ha dato parere favorevole.
«Noi del Comitato abbiamo fatto ricorso al Tar contro il decreto di via e abbiamo presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica», racconta Incorvaia. Ancora non c’è stata alcuna risposta. E nel frattempo Ep Produzione è pronta a costruire.
Centrale di Ostiglia: transizione ecologica con gas e capacity market
Il nuovo impianto a turbogas di Ostiglia è uno di quelli che saranno realizzati nell’ambito del capacity market, il meccanismo di regolazione del mercato dell’energia approvato dalla Commissione europea nel 2019 per garantire la sicurezza del sistema in caso di picchi di richiesta. In pratica, è prevista una remunerazione per i grandi impianti che si rendono disponibili per produrre energia in caso di necessità.
L’obiettivo europeo è la transizione ecologica, ovvero la progressiva decarbonizzazione e l’incentivo all’uso delle fonti rinnovabili. In Italia, però, questo piano ha dato il via a numerosi progetti per nuovi impianti a gas – meno inquinante del carbone, ma pur sempre una fonte fossile – tra cui quello di Ostiglia. Impianti che saranno attivati su richiesta di Terna, il gestore nazionale della rete elettrica.
«Il paradosso è che, invece di puntare sulle rinnovabili, hanno scelto ancora il gas, tra l’altro in un momento di crisi internazionale. Senza contare che il nuovo impianto sarà utilizzato su richiesta e quindi nella modalità più inquinante, perché accensione e spegnimento sono le fasi che comportano maggiori emissioni», spiega Incorvaia.
Già oggi la centrale di Ostiglia lavora al 27% della potenza con una media di 1,5 fasi transitorie al giorno: in pratica, viene avviata la mattina e spenta la sera.
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Le compensazioni economiche previste dalla Legge Marzano
Il nuovo impianto utilizzerà meno acqua perché sarà raffreddato ad aria, sarà dotato di filtri che dovrebbero ridurre l’inquinamento dell’aria e la turbina di ultima generazione garantirà la riduzione del consumo di combustibile e di emissioni. È quanto si legge sul sito di Ep. Ma i cittadini sono preoccupati.
«Non sappiamo quante volte Terna chiamerà Ep per avviare l’impianto ed è difficile fare una stima, quindi non abbiamo la certezza che ci sarà una riduzione degli inquinanti. Gli amministratori però hanno steso un tappeto rosso a questo progetto grazie alle compensazioni economiche previste dalla Legge Marzano», dice ancora Incorvaia.
Ep Produzione, infatti, pagherà oltre 7,8 milioni di euro in compensazioni previste dalla Legge 239/2004 (circa 1,1 milioni di euro all’anno) che saranno ripartiti tra i Comuni di Ostiglia (a cui vanno oltre 470 mila euro l’anno) e quelli vicini.