Guardiani dell’Amazzonia: chi sono i Guajajara uccisi per aver difeso la foresta in Brasile
Altre tre morti tra gli indigeni Guajajara che da anni cercano di difendere il loro territorio, nello stato del Maranhão, in Brasile: ecco chi sono i Guardiani dell'Amazzonia, che da ormai un decennio combattono contro la deforestazione
Janildo Oliveira Guajajara, Israel Carlos Miranda Guajajara e Antonio Cafeteiro Silva Guajajara sono i nomi delle tre vittime registrate solo nell’arco di una settimana tra il popolo indigeno Guajajara.
Il primo è stato ucciso il 3 settembre scorso, colpito alle spalle da diversi colpi di pistola che non gli hanno dato scampo. Con lui si trovava suo nipote di 14 anni, anche lui raggiunto da alcuni colpi di pistola ma sopravvissuto all’attentato.
La stessa notte del 3 settembre Israel Carlos Miranda Guajajara è stato investito da un veicolo in un incidente che secondo i leader della comunità indigena non è stato casuale.
Una settimana dopo è stata la volta di Antonio Cafeteiro Silva Guajajara, freddato da sei colpi di pistola.
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Guardiani dell’Amazzonia in Brasile
I Guajajara vivono nel territorio indigeno Arariboia (nel Maranhão, uno Stato del Brasile) e pattugliano le loro terre per espellere gli invasori. Si tratta di trafficanti di legno che, dal canto loro, hanno spesso organizzato vere e proprie spedizioni punitive per uccidere i Guardiani della foresta amazzonica.
Quanto successo a inizio settembre non è però un caso, visto che altre cinque guardiani indigeni Guajajara sono stati uccisi in un periodo di solo cinque mesi tra il 2019 e il 2020.
In relazione a questi attacchi, esplicativo è il rapporto del Consiglio Indigenista Missionario (Cimi) diffuso ad agosto 2022 che documenta l’aumento delle invasioni delle terre indigene nel 2021, in un contesto di violenza e offensiva contro i diritti costituzionali nella più totale cecità della giustizia.
Il rapporto sulla violenza contro le popolazioni indigene riporta che nel 2021 sono state uccise 176 persone indigene, una cifra leggermente inferiore rispetto all’anno precedente, ma molto superiore alla media dei cinque anni precedenti, pari a 123.
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Chi sono i Guajajara, il popolo indigeno che lotta contro la deforestazione
L’Istituto socio ambientale (Isa), fondato nel 1994 e che dal 2001 è riconosciuto in Brasile come Oscip – Organizzazione della Società Civile di Interesse Pubblico, spiega così chi sono e dove vivono i Guajajara.
«I Guajajara sono una delle popolazioni indigene più numerose del Brasile (il numero esatto è sconosciuto ma nel 2000, solo nel territorio indigeno, si stimavano almeno 13 mila membri). Vivono in più di dieci terre indigene situate sul margine orientale dell’Amazzonia, tutte situate nello stato del Maranhão. La loro storia di oltre 380 anni di contatto con la civiltà coloniale è stata segnata sia da avvicinamenti verso i bianchi, sia dal totale rifiuto nei loro confronti, periodi di sottomissione, rivolte e grandi tragedie. La rivoluzione del 1901 contro i missionari cappuccini ebbe come risposta l'”ultima guerra contro gli indios” della storia del Brasile».
Olímpio Guajajara, uno dei leader dei Guardiani dell’Amazzonia (un gruppo di circa 100 guardie indigene) ha viaggiato tra agosto e settembre in Europa grazie all’appoggio dell’ong Survival International.
In questo viaggio tra Regno Unito, Germania e Francia, il leader indigeno ha denunciato la negligenza dello Stato brasiliano nei confronti dei diritti dei popoli indigeni, denunciando a più riprese che sono rimasti praticamente da soli nella difesa dell’Amazzonia.
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Dieci anni in difesa dell’Amazzonia
Le Guardie indigene sono nate nel 2012 e sempre Olimpio Guajajara, in un’intervista all’agenzia France-Presse, spiega che all’inizio della lotta esistevano ben 72 cammini dentro l’Amazzonia, aperti in modo illegale dai trafficanti di legno per facilitare il disboscamento.
Il lavoro dei Guardiani dell’Amazzonia, che proteggono la foresta insieme al popolo indigeno Awá Guajá che vive in isolamento in quel territorio, ha ridotto a solo 5 le “strade” che ancora sono usate dai trafficanti in un territorio di 413.000 ettari.
L’obiettivo è di espellere definitivamente questi trafficanti dal territorio indigeno Arariboia entro la fine dell’anno e questo ha alzato il livello degli scontri. Le elezioni presidenziali del 30 ottobre fanno sperare che una possibile consacrazione di Lula possa facilitare il compito delle Guardia indigene, ma c’è chi mantiene una cauta diffidenza anche a questo riguardo.
Lo stesso Olímpio Guajajara ha ricordato che i politici fanno molte promesse, ma alla fine dei conti loro si trovano sempre da soli a dover difendere il territorio:
«Noi stiamo già facendo la nostra parte, versando sangue. Con appoggio e senza appoggio».
L’uomo è il peggior nemico di se stesso e la bestia più feroce