Colombia, orrore a Bogotá: trovati 14 corpi messi in sacchi di plastica dopo le torture
Il "caso 1067" fa impazzire la polizia di Bogotá: in pochi mesi ritrovati 14 cadaveri con segni di tortura in sacchi d plastica. Ecco cosa si sa finora
da Bogotá, Colombia
La Colombia è in preda alla febbre per le elezioni presidenziali che vedranno il 19 giugno il ballottaggio tra Gustavo Petro e Rodolfo Hernández.
A Bogotà, però, la capitale del paese sudamericano, una lunga e macabra scia di omicidi insanguina le strade. Negli ultimi mesi ben 14 corpi sono stati ritrovati abbandonati dentro dei sacchi di plastica, molti di questi con visibili segni di tortura.
Polizia di Bogotá alle prese con il “caso 1067”
Il caso è già noto come “1067” a causa del numero d’indagine attribuito dalla polizia a questi omicidi, che secondo le prime ipotesi vengono collegati ad uno scontro tra bande per il controllo del traffico di droga.
I corpi vengono ritrovati abbandonati in angoli delle strade e spesso dentro delle borse di plastica. Quello che ha colpito gli inquirenti è però l’efferatezza con la quale queste persone sono state uccise. I corpi presentano mani e piedi legati, bruciature, ferite di arma da taglio in parti del corpo che non causano la morte immediata e segni di soffocamento, tra le altre torture.
I cadaveri sono stati rinvenuti in diverse parti della metropoli, come Suba, Ciudad Bolívar, San Cristóbal, Teusaquillo, Los Martires, Kennedi e Santa Fé. Secondo le indagini, però, la maggior parte di questi omicidi non è avvenuta nel luogo del ritrovamento dei corpi. Si crede che esista una vera e propria rete di “trasporto cadaveri” che muove per la città i diversi corpi dei malcapitati per sviare le indagini.
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Colombia pericolosa: il quartiere de Los Martires al centro del conflitto
Gli inquirenti seguono diverse piste, ma un elemento comune sembra emergere: il quartiere de Los Martires potrebbe essere il centro di tutto quanto.
Si tratta di una zona degradata della città, dove si realizza (insieme alla vicina Santa Fé) tutto il “mercato” della prostituzione a Bogotà. Nel quartiere, diventato zona di tolleranza anche se in Colombia la prostituzione è reato, centinaia di donne e bambine vivono un inferno in vita, offrendo quotidianamente i lori corpi al miglior offerente.
Questo quartiere è inoltre uno dei centri nevralgici dello spaccio di droga nella capitale e per questo il suo controllo è spesso luogo di scontri tra bande.
In questo senso , Yefrín Garavito, direttore dell’Unità investigativa criminale a capo delle indagini, ha detto alla stampa locale:
«Se l’unico obiettivo fosse quello di uccidere queste persone, i corpi sarebbero stati lasciati in luoghi nascosti lontani dalla città, ma in questo caso i cadaveri sono usati per inviare un messaggio, collocando gli stessi in punti strategici».
Ad oggi Los Martires e Santa Fé sono praticamente militarizzati, con un forte operativo di decine di agenti di polizia e membri della polizia militare che pattugliano giorno e notte le strade.
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Chi sono le persone uccise nella pericolosa Bogotá
Per ora sono otto i corpi analizzati dal nucleo di medicina forense della capitale e vari elementi indicano uno schema che si ripete. Le vittime sono per lo più maschi, hanno un’età compresa tra i 25 ei 30 anni e, a causa delle loro cure personali ed estetiche, si ritiene che non vivano per strada.
Inoltre solo due degli otto cadaveri sui quali si è realizzata l’autopsia sono cittadini colombiani, mentre per gli altri non è stato possibile scoprire l’identità per mancanza di documenti e di un registro delle impronte digitali negli archivi amministrativi. Si pensa dunque che si tratti di cittadini stranieri, probabilmente originari del Venezuela.
Questi elementi fanno pensare, sempre secondo le analisi di Garavito, ad un possibile elemento di xenofobia, omofobia o vendetta diretta nei confronti di un gruppo particolare di persone che si è stabilito in città.
Segni di tortura sui corpi delle vittime
Le uccisioni nella capitale colombiana non rappresentano, purtroppo, una circostanza rara. Ma questi fatti sono unici nella storia criminale del Paese.
I corpi ritrovati in sacchi di plastica infatti presentano segni di una tortura prolungata che culmina con il taglio della gola o con un colpo di pistola. Sui cadaveri, dieci dei quali sono stati smembrati prima di essere messi nei sacchi di plastica, sono stati ritrovati segni di soffocamento, bruciature di sigarette, contusioni e tagli da arma bianca.
Le mani e i piedi sono legati e addirittura, la condizione dei piedi, indica che alcune di queste persone sarebbero state addirittura costrette a camminare scalze per lunghe distanze.
Tutto questo porta gli inquirenti a credere che le persone che si celano dietro a questi macabri delitti abbiano una conoscenza di medicina forense e che seguano una schema di tortura preciso.
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La Colombia è pericolosa: omicidi in aumento nella capitale
Bogotá è una città con una popolazione stimata di circa 7, 5 milioni di abitanti che ha visto aumentare negli ultimi anni le politiche di sicurezza e le operazioni di prevenzione del crimine realizzate dalle forze dell’ordine. Ciononostante, la capitale colombiana ha visto crescere nel 2021 il tasso di omicidi.
Infatti secondo i dati esposti a gennaio 2022 dal comandante della polizia metropolitana di Bogotá, il generale Jorge Eliécer Camacho, gli omicidi nella città sono aumentati del 7% : il 2021 si è chiuso con 1.126 casi di assassinio.
Il caso 1.067, iniziato con il primo omicidio a Teusaquillo il 26 gennaio 2022, è però qualcosa di nuovo che inquieta le forze dell’ordine, che sono ancora alla ricerca dei responsabili. Solo due soggetti sono stati arrestati, uno di loro in flagranza di reato perché al momento della cattura aveva ancora i guanti per la pulizia con cui avrebbe riposto la vittima nel sacchetto di plastica.
I due uomini catturati dalla polizia si stavano liberando del sacco contenente un uomo che avevano appena assassinato con 160 coltellate (secondo quanto riportato dagli inquirenti).