Francisco Vera, 12 anni, è il nuovo ambientalista della Colombia
Si chiama Francisco Javier Vera Manzanares, ha 12 anni e l’8 ottobre è stato il primo bambino della storia del Paese a parlare di fronte alla Corte Costituzionale per rivendicare i diritti della sua generazione a un futuro. Attivista e ambientalista, è conosciuto come Greta Thunberg della Colombia
da Panamá City, Panamá
Di fronte alla Corte Costituzionale il giovane difensore dei diritti umani, Francisco Javier Vera Manzanares, ha parlato l’8 ottobre scorso nel panel intitolato “La Costituzione, i bambini, le bambine e gli adolescenti”, ribadendo l’importanza della presenza attiva dei giovani nei processi decisionali del paese. Un messaggio durato poco meno di 10 minuti che ha segnato però un momento storico per la Colombia.
«Oggi sono qui a parlare come bambino, come cittadino, come una voce che porta un’opinione che voglio esprimere di fronte a tutti voi… È davvero importante che la voce dei bambini cominci ad essere presa in considerazione»
Emulando uno dei suo riferimenti intellettuali nazionali, Jorge Eliécer Gaitán (ucciso a Bogotà il 9 aprile 1948), il piccolo di 12 anni ha tenuto un discorso fluido, formale e di alto impatto.
Francisco ha fatto specifico riferimento all’importanza della Costituzione nel giorno nel quale si commeravano 200 anni dalla sua stesura, lanciando un messaggio di rispetto e unità in una Colombia divisa e cha ancora fa i conti con gli accesi scontri sociali iniziati il 28 aprile scorso e sfociati in molteplici violazioni dei diritti umani da parte dello Stato.
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Attivista e ambientalista: Francisco Vera Manzanares nei social media
«Ho 12 anni e uno scopo. Unirci per la protezione del nostro pianeta. Ambasciatore di buona volontà in Colombia per l’Ue. Account gestito dai miei genitori»: si presenta così sul suo account Twitter, dove conta già quasi 65 mila followers, il piccolo Francisco Javier.
Già riconosciuto come la versione colombiana di Greta Thunberg, Francisco è stato il fondatore del movimento ambientalista “Guardiani per la Vita” , un gruppo di giovani tra i 3 e i 20 anni di età con un obiettivo in comune: salvare il Pianeta.
Nei suoi video sui social Francisco spazia tra diversi temi, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: sostenibilità, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei più bambini ad un futuro e a poter esprimere la propria opinione.
Cresciuto a pane e filosofia, sua madre e suo padre non gli hanno fatto mancare stimoli costanti per i grandi classici e per la saggisitica contemporanea. Lui divora libri, interiorizza contenuti complessi, elabora e poi condivide le sue idee sui social (dove tra Facebook, Instagram e Twitter supera il mezzo milione di follower). Pubblica video, recita delle vere e proprie lezioni e il 19 settembre è stato ospite di TEDxGrecia 2021, con un video su “Storia e ambiente”.
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Le minacce di morte a Francisco Vera nella pericolosa Colombia
Quello di Francisco non è però un cammino fatto solo di soddisfazioni, anzi. Il piccolo attivista, che vive in un contesto rurale con sua madre e sua nonna a Villeta, nel dipartimento di Cundinamarca, ha ricevuto infatti dure critiche e minacce di morte.
Mentre le critiche sono costanti, data la sua visibilità e la sua presenza in mezzi di comunicazione nazionali e internazionali, le minacce di morte sono arrivate in un contesto particolare. Il 15 di gennaio 2021, mentre il Paese sudamericano si trovava in piena pandemia, Francisco pubblicò un video dove, con il suo solito lessico articolato e la sua grande capacità oratoria, chiedeva al governo nazionale di facilitare l’accesso ai mezzi per l’educazione online anche nelle zone remote.
Furono molte le risposte a quel messaggio, ma una in particolare, da un account anomino, conteneva una minaccia di morte esplicita. Qualcosa di molto grave se consideriamo che la Colombia, così come riportato da Global Witness nel report 2021, è il paese dove vengono uccisi più difensori dell’ambiente a livello mondiale: 65 solo nel 2020 (leggi anche Difensori della natura: mai così tanti omicidi nel mondo.
Lina María Arbeláez, direttrice dell’istituto colombiano di benestare familaire (Icbf), ha subito preso posizione sul tema, dichiarando alla stampa: «Abbiamo segnalato il caso alla procura della repubblica e già oggi stiamo inviando un team di attenzione psico-sociale perchè lo possano visitare e accompagnare. Vogliamo che sappia che non è solo, che sappia che conta sull’appoggio dell’Icbf per la sua protezione e per la garanzia dei suoi diritti».
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Francisco Vera: biografia del piccolo ambientalista colombiano
Tutto ebbe inizio il 17 dicembre del 2019, quando Francisco fece la sua prima apparazione di fronte al Senato della repubblica di Colombia. Una volta di fronte al microfono, la sua eloquenza lasciò stupiti gli ascoltatori. Chiese ai politici di prendere coscienza del danno causato al Pianeta, denunciando pratiche distruttive, rese legali dal Senato, come quella del fracking (fratturazione idraulica del sottosuolo).
Da lì in poi il nome di Francisco venne accostato a quello di Greta e la sua fama non ha smesso di crescere. Le minacce ricevute a gennaio 2021 hanno mobilizzato tutta la classe politica colombiana, che gli ha mostrato solidarietà e supporto.
Anche l’Onu, pochi giorni dopo le minacce di morte, ha espresso la sua solidarietà e il suo sostegno a Francisco con una carta di Michelle Bachelet, l’Alto rappresentante dell’Onu per i diritti umani, consegnata direttamente al piccolo attivista da Juliette Rivero, rappresentante di Bachelet in Colombia. La carta recitava:
«Mi congratulo con te e ti ringrazio per queste azioni che ci permettono avanzare come umanità e che mostrano la tua solidarietà e il tuo impegno per la possibilità di un mondo migliore»
Non finisce qui, però. Infatti, con la sua opera di divulgazione in difesa dell’ambiente, Francisco ha attirato anche l’attenzione di altri organismi internazionali, che hanno voluto premiare il suo impegno. Il 19 febbraio 2021, l’allora ambasciatrice dell’Unione europea in Colombia, Patricia Llombart, lo designò ambasciatore di buona volontà dell’Ue.
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Il futuro di Francisco
Conteso oramai anche fuori dalla Colombia, Francisco ha potuto approfittare della forzata virtualità imposta dal momento pandemico per partecipare a spazi internazionali, anche transoceanici. Non sono mancati però anche i viaggi. Il 21 ottobre, per esempio, il piccolo attivista ha partecipato, nel Circolo delle Belle Arti di Madrid, al lancio del Festival SOS Arora Atlántico.
Il suo prossimo obiettivo è la COP26, la conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico 2021, che si terrà a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre. Un appuntamento dove avremo l’opportunità di ascoltare il contributo anche delle nuove generazioni, sempre più coscienti e attive.
Francisco sarà una di quelle voci, parlerà da bambino, attivista e cittadino di un mondo in pericolo.
bellissimo argomento mi è piaciuto molto e lo ho usato per una ricerca di educazione civica d’italiano