Violenza in Brasile: più omicidi, letalità polizia, attacchi contro donne e comunità Lgbt

L'Annuario brasiliano della pubblica sicurezza evidenzia l’aumento generale degli indici di violenza nel Paese, in particolare contro la fasce più vulnerabili della popolazione come donne, bambini e comunità Lgbt

da Rio de Janeiro, Brasile

Più armi in circolazione, aumento del numero di omicidi, record di letalità da parte delle forze di polizia, aumento di femminicidi e dei casi di violenza contro la popolazione Lgbt e contro bambini e adolescenti. È questo il drammatico ritratto della situazione della violenza in Brasile nel 2020 così come emerge dal quindicesimo Annuario brasiliano della pubblica sicurezza, pubblicato a luglio dal Forum di pubblica sicurezza brasiliano.

Nell’anno della pandemia il Paese guidato da Jair Bolsonaro ha registrato un generalizzato aumento del numero di morti violenze intenzionali, cioè omicidi, omicidi nel corso di rapine, lesioni personali seguite da morte e morti per intervento della polizia. Il 2020 ha visto diminuire solo i reati contro il patrimonio e persone scomparse. E i carcerati continuano a subire una situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari.

Violenza in Brasile: omicidi +5% e record di letalità della polizia

Nel corso del 2020 sono stati registrati 50.033 omicidi rispetto ai 47.742 dell’anno precedente, con un incremento del 5 per cento. Il profilo delle vittime è considerato dai ricercatori del Forum di Pubblica sicurezza come «conosciuto». Si tratta nel 76,2 per cento di neri, nel 54,3 per cento di giovani e nel 91,3 per cento di uomini.

Un record assoluto è stato invece raggiunto quanto al numero di persone uccise dalla polizia. Il 2020 è stato il più letale delle serie storiche iniziate nel 2013 con 6.416 persone, in aumento dell’1% rispetto al 2019. È cresciuto anche il numero di poliziotti uccisi: 194.

Violenza sulle donne in Brasile: femminicidi in aumento

Nel corso del 2020 s’è stato un leggero calo del numero di omicidi di donne, ma un lieve aumento dei femminicidi (crimini d’odio motivati ​​dalla condizione di genere).

I primi sono passati dai 3.966 del 2029 ai 3.913 del 2020, mentre i secondi sono passati dai 1.330 del 2019 ai 1.350 del 2020.

Per il secondo anno consecutivo, il Forum pubblica dati specifici sulla violenza contro i bambini e gli adolescenti. E rivelano un aumento della violenza in questa fascia di età. Secondo l’Annuario, nel 2020 ci sono state 6.122 vittime di morte violenta nella fascia tra 0 e 19 anni rispetto alle 5.912 del 2019. Questo numero include 267 bambini con meno di 11 anni.

Leggi anche:
Black Lives Matter: Brasile (ancora) alle prese con il razzismo dilagante
Festa delle donne: 8 marzo 2021 tra pandemia e diritti negati

violenza sulle donne in brasile
Foto: Radio Alfa (via Flickr)

Brasile pericoloso per la comunità Lgbt

I dati dell’Annuario di pubblica sicurezza indicano che la comunità Lgbtqi+ è particolarmente esposta alla violenza. Solo il numero di omicidi nella popolazione Lgbtqia+ è aumentato nel corso dello scorso anno del 25%, passando da 97 a 121 casi.

I casi di stupro contro appartenenti alla comunità sono amentati del 21 per cento. Stessa percentuale di aumento, pari al 21%, anche per quanto riguarda il numero di aggressioni. Nel 2020 ci sono stati 1.169 casi di lesioni personali a Lgbtqi+ rispetto ai 967 del 2019.

Leggi anche:
Brasile: salute mentale, Bolsonaro vuole l’elettroshock
Transgender: in Italia la battaglia per i diritti delle persone trans è in salita

violenza contro le donne in brasile
Foto: Paulo Trindade / Coletivo Difusão (via Flickr)

Situazione violenza in Brasile: crescono le armi in circolazione

Il numero di registrazioni di armi nel Paese è aumentato vertiginosamente. Il totale delle iscrizioni nei registri di Cac (collezionisti, tiratori sportivi e cacciatori) è cresciuto di quasi il 30 per cento. Le immatricolazioni sono state 561.331, rispetto alle 433.246 del 2019.

Contando tutte le categorie (società di vigilanza, rivenditori, cittadini), il numero totale delle immatricolazioni di armi da fuoco è passato da 1.056.670 a 1.279.491 (una crescita del 21 per cento in un anno).

Anche il numero di persone registrate con un certificato Cac è cresciuto in modo significativo (43%). Nel 2020 sono state 286mila, contro i 200mila dell’anno precedente.

Leggi anche:
Terrore a Rio de Janeiro: la polizia uccide nelle favelas
Carcere: Brasile, sistema penitenziario in tilt tra sovraffollamento e storture croniche

situazione violenza in brasile
Foto: Diogo Moreira (via Flickr)

Meno reati contro il patrimonio

Contrariamente all’aumento degli omicidi, nel 2020 si è registrata una riduzione del numero di tutti i reati contro il patrimonio. In particolare si è avuto un calo del 24% del numero di rapine e furti di veicoli. Il numero è sceso da 417.844 nel 2019 a 318.419 nel 2020.

Per quanto riguarda le rapine in esercizi commerciali, il calo è stato del 6% con 49.563 casi nel 2020 rispetto ai 46.588 nel 2019.

Il numero delle rapine in casa è passato da 38.376 a 32.268 in un anno, in calo del 16%, mentre il numero delle rapine ai passanti è passato da 626.056 a 519.568, per un calo del 17 per cento.

Diminuzione del numero di persone scomparse e stabilità nei suicidi

Anche il numero di denunce di persone scomparse è sceso nel 2020, passando da 79.608 nel 2019 a 62.857 nel 2020. Tuttavia lo scorso anno è diminuito anche il numero di persone di cui era stata denunciata la scomparsa e che sono state ritrovate, passando dalle 42.319 del 2019 alle 31.996 del 2020.

Uno degli indicatori che non ha mostrato differenze significative è stato quello dei suicidi. Sono stati circa 12 mila in entrambi gli anni e il tasso nazionale è stato del 6,1 ogni 100 mila abitanti sia nel 2019 sia nel 2020. Dal 2018 al 2019 l’incremento è stato superiore al 10 per cento.

Sovraffollamento nel sistema carcerario

I dati dell’Annuario mostrano una popolazione carceraria complessiva in Brasile di 753.000 detenuti nel 2020. Il deficit di posti vacanti è lievemente diminuito, ma si aggira ancora intorno ai 240 mila, numero ancora estremamente preoccupante.

Il superamento del sovraffollamento del sistema richiede necessariamente una revisione della politica carceraria, poiché la disponibilità di nuovi posti non sarebbe comunque stata sufficiente a garantire le condizioni strutturali delle carceri del Paese la cui politica di incarceramento di massa anche per reati minori rende impossibile un miglioramento effettivo.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.