Camerun, ancora discriminazione e persecuzione contro la comunità Lgbt
Arresti arbitrari, violenza, discriminazione: essere Lgbt in Camerun significa vivere in costante pericolo. La stessa legge del Paese africano prevede condanne per chi ha rapporti con persone delle stesso sesso. E la situazione sta peggiorando. Ecco cosa sta succedendo alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender
La situazione delle persone omosessuali in Camerun è drammatica. A denunciarlo è un report dell’ organizzazione internazionale Human Rights Watch, che ha fatto sapere che da febbraio a oggi, nel Paese africano, si sono registrati 24 arresti arbitrari nei confronti di persone gay e transgender. E tra gli arrestati c’è anche un ragazzo di 17 anni, obbligato dalle forze dell’ordine a sottoporsi a un test dell’Hiv.
Un’inchiesta, quella condotta dall’ong per i diritti umani, che rivela come le condizioni delle persone omosessuali in Camerun, così come in altri paesi dell’Africa, stiano via via peggiorando, anche a causa della legislazione e della compiacenza delle autorità e delle forze di polizie.
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Lgbt in Camerun: abusi e violenze sistematiche contro chi viene arrestato
Il 24 febbraio, gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nell’ufficio di Colibri, un’organizzazione che fornisce servizi di prevenzione e trattamento dell’Hiv, a Bafoussam, nella regione occidentale del Cameroun. La polizia ha dapprima arrestato 13 persone, poi, dopo un giorno di detenzione, sono state tutte rilasciate.
Tre degli arrestati hanno denunciato di essere stati picchiati dai poliziotti e hanno raccontato che la polizia ha minacciato e aggredito verbalmente tutti gli arrestati.
Le vittime hanno anche detto di essere stati interrogati dalla polizia senza la presenza di un avvocato e di essere stati costretti a firmare dichiarazioni senza averle lette.
Una donna transgender di 22 anni, ha raccontato agli operatori di Human Rights Watch quanto le è accaduto:
«La polizia ci ha detto che siamo diavoli, non normali. Hanno picchiato una donna trans in faccia, l’hanno schiaffeggiata due volte di fronte a me».
La donna ha poi dichiarato che in caserma hanno costretto una donna transgender a essere sottoposta a un’esplorazione rettale per vedere se aveva avuto rapporti passivi con degli uomini.
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La legge: nessun diritto per le persone Lgbt in Camerun
La legge del Camerun considera l’omosessualità un reato. Secondo l’articolo 347-1 del codice penale del Paese, i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, in Camerun, sono punibili con una pena compresa tra sei mesi e cinque anni di reclusione, oltre a una multa.
Inoltre, l’articolo 83, paragrafo 1, della legge del dicembre 2010 sulla cybersicurezza e la criminalità informatica, rileva che qualsiasi persona faccia proposte sessuali a una persona dello stesso sesso tramite comunicazioni elettroniche è punita con la reclusione da uno a due anni e con una multa da circa 750 a 1.500 euro. Il comma 2 della stessa legge stabilisce che le pene sono raddoppiate quando alle proposte fa seguito un rapporto sessuale.
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Violenze contro persone gay e transgender
Quanto avvenuto negli ultimi mesi in Camerun non è nuovo. Ondate di violenza e repressione nei confronti di persone omosessuali e attivisti del mondo Lgbt sono molto frequenti nel paese africano. Alcuni degli episodi più eclatanti registrati negli ultimi anni sono stati riportati nel report dell’organizzazione, che ha ricordato che a Bertoua, il 14 febbraio, la polizia ha arrestato 12 giovani, tra cui un adolescente, con l‘accusa di omosessualità. Le persone fermate sono state sottoposte a maltrattamenti prima di essere rilasciate il giorno stesso.
L’8 febbraio le forze dell’ordine hanno arrestato arbitrariamente due donne transgender a Douala.
L’episodio più grave risale al maggio 2020 quando, durante un convegno sull’Hiv in un hotel a Bafoussam, la polizia ha fatto irruzione e ha arrestato 53 persone, la maggior parte delle quali Lgbt e sei di loro, tra cui tre adolescenti dai 15 ai 17 anni, sono state sottoposti a esami anali forzati e test Hiv.
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Africa e omosessualità: in Somalia e Nigeria si rischia la morte, in Uganda e Sierra Leone l’ergastolo
Il Camerun non è l’unico paese del continente africano dove essere gay significa rischiare la propria libertà ed essere soggetto a discriminazione e abusi. Ci sono nazioni come la Somalia e la Nigeria dove è prevista la pena di morte per gli omosessuali, in Uganda il codice penale condanna all’ergastolo le persone gay, e lo stesso vale anche in Sierra Leone, dove gli articoli 61 e 62 del Codice Penale recitano:
«Chiunque sia colpevole dell’abominevole crimine di sodomia, commesso sia con esseri umani che animali, dovrà essere condannato al servizio penale a vita»
In Malawi invece sono previsti 14 anni di reclusione e pene corporali per gli omosessuali.
Poi ci sono ben 22 paesi su 54 dove l’amore tra persone dello stesso sesso non è condannato, ma nemmeno protetto, e quindi i cittadini appartenenti alla comunità Lgbt vivono costantemente sotto minaccia e sono esposti a pestaggi, discriminazioni e persecuzioni, spesso con la complicità delle forze di polizia.
Non ci sono solo notizie cattive dal continente africano, però. Ci sono anche Stati come l’Angola, il Mozambico e il Botswana, dove i comportamenti omosessuali sono stati depenalizzati.