Lotta con noi per i diritti umani: sostieni Osservatorio Diritti
La nostra missione è avvicinare la vita delle vittime di violazioni dei diritti alle nostre. Perché le battaglie per i diritti vanno sostenute. E le ingiustizie vanno denunciate. Se vuoi lottare con noi, puoi farlo oggi stesso: ecco la campagna per appoggiare Osservatorio Diritti nel 2021 e gli omaggi per sostenitrici e sostenitori
«Vengo ignorata, non so più a chi rivolgermi per essere almeno riconosciuta come essere vivente. Sono avvilita e turbata per essere stata derubata di diritti civili che ho avuto per nascita, a cui non ho mai rinunciato, e dall’incredibile comportamento delle autorità». La storia di Anna Ludovico Dunn ci ha colpito appena abbiamo letto l’email che ci ha inviato: malata, 78 anni, nata in Italia e figlia di italiani, cerca da ben 5 anni di tornare nel nostro paese per curarsi. Si trova negli Stati Uniti, dove la sanità è una cosa da ricchi. Ma non può rientrare. Le dicono che ha perso la cittadinanza italiana. E così abbiamo deciso di denunciare la sua storia, perché diventi più difficile ignorare la sua battaglia.
Così come abbiamo scelto di accendere i riflettori sulle storie di tante famiglie divise dall’emergenza sanitaria che ci hanno scritto negli ultimi tempi. Racconti di grande dolore, resi insopportabili da una burocrazia che ostacola i ricongiungimenti contro ogni ragionevolezza. «Sono al settimo mese di gravidanza – ci ha detto Cristina Manca – e, benché mio marito abbia un visto Schengen valido, non può ancora fare ingresso in Italia e condividere con me questa esperienza. L’unica cosa che desideriamo è ricongiungerci prima della nascita di nostra figlia Gaia».
E poi c’è Nader Moursi, cittadino egiziano in Italia da una vita, inspiegabilmente trattenuto in una caserma dell’Oman dal 2017. Senza libertà da tre anni, senza un’accusa, senza una motivazione, niente. «Stiamo vivendo un incubo dal quale non sappiamo come uscire», ci hanno detto la figlia Yasmin e la moglie Antonella.
Il compito che ci siamo dati a Osservatorio Diritti, sin dalla sua nascita, è quello di avvicinare la vita delle vittime di violazioni alle nostre. Ovunque esse avvengano. Perché le battaglie per i diritti vanno sostenute. E le ingiustizie vanno denunciate.
Una questione di indipendenza
Per farlo, oltre a impegno e professionalità, ci vuole indipendenza. Senza, non si va da nessuna parte. Per rispondere solo ai lettori, non possiamo dipendere dalla pubblicità di grandi e potenti aziende, quelle che hanno spesso problemi con il rispetto dei diritti umani. Sembra ovvio, ma neanche tanto.
Qualche esempio? È dal 2018 che seguiamo il processo a Eni e Shell in corso a Milano per una presunta maxi-tangente da oltre 1 miliardo di dollari che sarebbe stata pagata per aggiudicarsi un blocco petrolifero in Nigeria. Un procedimento durante il quale sono stati chiesti, tra l’altro, 8 anni di carcere per Claudio Descalzi e Paolo Scaroni, i vertici dell’azienda. Un affare grosso, che dovrebbe interessare tutti, se non altro perché si tratta di una enorme società a maggioranza pubblica. Se accettassimo i soldi di queste aziende, come potremmo scriverne ancora in maniera libera e puntuale?
Oppure, hai letto di recente di un report che denuncia violazioni di diritti umani nelle filiere di Ferrero e Lego? Improbabile. A metterle sotto accusa è un documento di Anti-Slavery International e Coalizione europea per la giustizia d’impresa, ma non ne ha scritto quasi nessuno. Perché?
Lotta con noi in difesa dei diritti umani oggi…
Per continuare a fare il nostro lavoro al meglio delle nostre possibilità e con onestà intellettuale, per il nostro giornale, gestito dall’associazione non profit Osservatorio sui Diritti Umani, abbiamo scelto la strada della “sostenibilità diffusa”. Siamo convinti che la qualità e la credibilità dell’informazione non possano prescindere dalla fonte di finanziamento: non si può accettare tutto da chiunque, se si vuole cercare di fare il bellissimo mestiere del giornalista con la schiena dritta (non a caso, abbiamo aderito alla campagna di pressione alle banche armate).
Allo stesso tempo, non possiamo far finta che produrre informazione di qualità in materia di diritti umani non abbia un importante costo economico.
Oggi lanciamo la nostra campagna di raccolta fondi per sostenere l’attività di Osservatorio Diritti nel 2021. E oggi, se credi nel nostro progetto, ti chiediamo di lottare con noi in difesa dei diritti umani.
Puoi sostenerci in due modi
Il primo: facendo una donazione alla nostra associazione non profit (clicca qui).
Il secondo, coinvolgendo amici, parenti e conoscenti, proponendo di sostenerci: in questo caso, se vuoi, scrivici a [email protected] e saremo felici di inviarti del materiale utile alla promozione del progetto (abbiamo preparato anche diversi regali per le nostre sostenitrici e i nostri sostenitori, come vedi più sotto).
…ed ecco cosa potremo fare domani
Con il tuo sostegno ci permetterai innanzitutto di continuare a pubblicare articoli sui diritti umani in Italia e nel mondo, come facciamo dal 29 marzo 2017. I nostri approfondimenti sono letti ogni giorno da migliaia di persone, è il nostro impegno principale, ma non è che la punta dell’iceberg.
Guardandoci indietro a partire dall’aprile 2019, ossia da quando è nata la nostra associazione non profit, abbiamo cercato di offrire tanto altro alla società di cui facciamo parte e di cui vogliamo essere parte attiva:
• due libri: “Immigrazione oltre i luoghi comuni – Venti bufale smontate un pezzo alla volta. Per cominciare a parlarne sul serio” e “Coronavirus – Viaggio nelle periferie del mondo”;
• due giochi interattivi: uno sulla Dichiarazione universale dei diritti umani e un Grande gioco dei diritti umani, suddiviso in cinque sfide e 100 quiz e corredato da tanto materiale di approfondimento;
• due newsletter settimanali: quella del mercoledì, per restare aggiornati sulle nostre pubblicazioni (clicca qui per iscriverti); quella del sabato, tutta incentrata su Imprese e Diritti Umani;
• diversi incontri legati ai diritti umani e, con il lockdown, sei eventi di approfondimento online per scoprire cosa sta succedendo nelle periferie del mondo (qui puoi rivederli tutti).
Nel 2021 vogliamo continuare con questa attività. E stiamo lavorando anche a nuovi progetti e nuove modalità di informazione, che saremo in grado di realizzare solo se i contributi ce lo consentiranno. Dipende da noi, ma anche dalle nostre sostenitrici e dai nostri sostenitori.
Omaggi per sostenitrici e sostenitori
Per chi ci sosterrà, come spiegato nella pagina dedicata, abbiamo preparato alcuni omaggi che riteniamo significativi.
A partire da una stampa in formato 20×30 cm., da scegliere tra queste tre:
• un disegno che chiede verità per Giulio Regeni, il ricercatore friulano ritrovato morto a inizio 2016 in Egitto, a 28 anni di età, dopo essere stato torturato e ucciso per motivi ancora ignoti. Un disegno che ci è stato regalato da Gianluca Costantini, noto attivista e artista che ha messo il suo talento grafico al servizio di importanti cause umanitarie ed è vincitore di numerosi premi;
• una foto stupenda scattata a Port-au-Prince, Haiti, che ci è stata donata da Marco Gualazzini, un fotografo italiano pluripremiato che ha vinto, tra l’altro, il primo premio nella categoria Ambiente del World Press Photo 2019 e il Getty Images Grant for Editorial Photography Recipient nel 2013;
• una bellissima foto di una bambina e un bambino che giocano a calcio in Burkina Faso, che ci è stata regalata da Luca Prestia, fotogiornalista freelance che collabora da tempo con testate nazionali e organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani.
Un secondo omaggio è l’iscrizione per un anno alla nuova newsletter su Imprese e Diritti Umani, una rassegna stampa internazionale per tenere gli occhi puntati su multinazionali e società private, pronti a denunciare le violazioni di diritti ovunque esse avvengano per provare a cambiare le cose.
Altri due regali, infine, sono il Grande gioco per i diritti umani, con relativo materiale di approfondimento, e una copia del libro Immigrazione oltre i luoghi comuni (versione cartacea o eBook).