Festival dei diritti umani 2020: da Milano al web, per parlare di disabilità

"Da vicino nessuno è disabile": ecco la proposta del Festival dei diritti umani di Milano per questa quinta edizione, che si svolgerà interamente in streaming. Tre giorni che coinvolgeranno studenti, amanti della fotografia, del cinema e chiunque voglia approfondire il tema. Osservatorio Diritti è tra i media partner e ha coordinato per il Festival un progetto nelle scuole

Il Festival dei diritti umani di Milano trasloca. Ancora una volta. Se l’anno scorso aveva deciso di aggiungere Bologna, Firenze e Roma all’ormai tradizionale evento lombardo, infatti, nel 2020 si propone in una veste inedita: tre giorni in live streaming, dal 5 al 7 maggio. E il tema di questa quinta edizione è la disabilità, come ben spiega il titolo scelto, “Da vicino nessuno è disabile”.

Anche quest’anno Osservatorio Diritti è tra i media partner dell’evento e ha coordinato, fino a quando è stato possibile farlo, il progetto “A scuola di diritti umani”, una serie di incontri con gli studenti di alcune scuole superiori di Milano e dintorni pensati per favorire la diffusione della cultura dei diritti umani tra le nuove generazioni.

Festival dei diritti umani 2020: da Milano al web

La decisione di proporre gli incontri in streaming nasce, naturalmente, dai limiti imposti dalla situazione attuale creata dalle misure anti-coronavirus. Ma non era una scelta scontata. Come spiega il direttore del Festival, Danilo De Biasio: «Non possiamo essere all’inizio di maggio in un teatro, in un cinema, alla Triennale o alla Statale, come avevamo programmato. Dovremo essere sugli schermi degli smartphone e dei computer, ma ci saremo con la forza di sempre per fare capire quanto è importante il tema di quest’anno: i diritti delle persone con disabilità».

De Biasio sostiene che «proprio le persone con disabilità, che convivono ogni giorno con la fragilità e le restrizioni, possono raccontarci in prima persona cosa vuol dire lottare per una vita piena, dignitosa. Rappresentano la difficoltà dei piccoli gesti e la forza delle grandi imprese. Insieme ai loro caregiver testimoniano l’assoluta centralità di una sanità universale, che cura sulla base dei bisogni, non discriminando in base al portafogli, al colore della pelle, alla disabilità».

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Giulia Ghiretti, campionessa di nuoto paralimpico

Un Festival in quattro mosse per parlare di disabilità

Le sezioni di questo Festival sono quattro: Talk, Edu, Foto e Film. Ciascuna pensata per modulare il tema della disabilità in maniera diversa.

Il Festival dei diritti umani per le scuole

La sezione Edu ogni mattina, dalle 10 alle 12, darà il via al Festival. Gli studenti si collegheranno da casa e potranno intervenire con domande e osservazioni, oltre ad interagire attraverso la modalità del gioco.

Tra gli ospiti che appariranno sugli schermi ci saranno, tra gli altri: la campionessa di nuoto paralimpico, Giulia Ghiretti, e Marcos Cappato, giovane attivista e Alfiere della Repubblica (5 maggio); il cantante Elio, lo psicologo Lucio Moderato e Valentina Tomirotti, giornalista e attivista del mondo della disabilità (6 maggio); Ilaria Galbusera, capitana della nazionale di pallavolo sorde della Federazione sport sordi Italia, Giulia Lamarca, psicologa, viaggiatrice e divulgatrice, Armanda Salvucci, presidente dell’associazione Nessuno Tocchi Mario e ideatrice del progetto Sensuability, Veronica Tulli (LuluRimmel), cantante, musicista e performer (7 maggio).

Agli studenti saranno proposti anche brevi documentari, in linea con il tema della mattinata.

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Marcos Cappato, giovane attivista e Alfiere della Repubblica

Il Festival dei diritti umani per immagini: la sezione foto

Leonardo Brogioni, responsabile della sezione foto, racconta così l’impostazione di questa edizione: «Abbiamo scelto quattro fotografi emergenti legati al tema della disabilità che hanno declinato su stili diversi, comune denominatore la questione dell’inclusione sociale. Apriremo con Alessio Coser e il suo lavoro intitolato “Dove sono finiti i sogni di Basaglia?”, che tratta la tematica delle persone che soffrono di disturbi psichiatrici e della saluta mentale a 40 anni dalla Legge 180 di Basaglia. Paolo Manzo, bravissimo fotografo napoletano, ci parlerà invece del tema della tetraplegia raccontandolo la realtà di un ragazzo, diventato tetraplegico dopo un tuffo dagli scogli, attraverso immagini molto private e intime. Poi presenteremo il lavoro di Silvia Franzoni che, con ritratti molto delicati ed empatici, ci presenterà AltraVoce, un centro di musica inclusiva. Infine, Paola Cominetta ha affrontato il tema del daltonismo catapultandoci nel mondo di chi ha questo difetto visivo incurabile».

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Uno scatto di Paolo Manzo, fotografo napoletano

Momenti di confronto: i Talk del Festival 2020

Dalle 19 alle 21 gli schermi del Festival dei diritti umani proporranno occasioni di dibatti, incontri e testimonianze. Nella prima serata, dal titolo “Coronavirus: scoprirsi fragili, ripartire diversi?”, interverranno l’economista Tito Boeri, e il consigliere nazionale di Ledha (Lega per i diritti delle persone disabili), Alberto Fontana;

Il talk del 6 maggio sarà invece dedicato a “Gli ultimi”. Ne parleranno Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritti, e Marilisa D’Amico, prorettore dell’Università degli Studi di Milano con delega a Legalità, Trasparenza e Parità di diritti.

Giovedì 7 maggio, infine, si affronterà il tema de “Il coraggio di andare contro”. Interverranno lo psichiatra Peppe Dall’Acqua; Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti; Alberta Basaglia, psicologa e vice presidente della Fondazione Basaglia; Luca Trapanese, presidente di “A ruota libera Onlus”.

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I film del Festival dei diritti umani

Attraverso la rete, in collaborazione con il Film Festival dei Diritti Umani di Lugano, il Festival dei diritti umani di Milano propone in streaming tre film in anteprima nazionale: When we walk del regista Jason Dasilva, Alla Scuola dei Filosofi di Fernand Melgar e L’estate più bella di Gianni Vukaj. Le proiezioni cominceranno alle 21.

Una novità dell’edizione 2020, infine, è la collaborazione con ARTE in italiano, la piattaforma dell’omonima tv franco-tedesca, che  ha reso disponibile una selezione di documentari coprodotti sulla disabilità, che potranno essere visti su arte.tv e sul sito del Festival dal 1° al 31 maggio 2020.

I titoli in programma sono: L’eloquenza dei sordi (regia di Laëtitia Moreau, 2017); la storia di Virginie, la prima donna francese affetta da sordità totale che è riuscita a diventare avvocato; Le ballerine cieche di San Paolo (regia di Andrea Oster, 2019), reportage su Geyza Pereira, l’unica étoile cieca al mondo; Lasciatemi amare! (regia di Stéphanie Pillonca, 2019), film su “Au nom de la danse” (Nel nome della danza), associazione non profit nel sud della Francia, e sulla compagnia “Sixième Sense” (Sesto senso), che unisce interpreti normodotati e diversamente abili.

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