Più forti dell’acciaio: un documentario denuncia l’impatto devastante della siderurgia

Il documentario "Più forti dell’acciaio" di Chiara Sambuchi, commissionato dall'ong Mani Tese, racconta le conseguenze dell’industria estrattiva e siderurgica attraverso le storie di tre attivisti tra Brasile, Puglia e Germania. Impatti pesanti come macigni su ambiente, salute della popolazione, territorio e società

Lo stato del Parà in Brasile, la città “tra due mari” di Taranto e il bacino della Ruhr, in Germania. Attraverso questi tre luoghi si snoda la vicenda di Più forti dell’acciaio, documentario di Chiara Sambuchi che racconta una delle più controverse e discusse industrie produttive del mondo: quella estrattiva-siderurgica.

Il film, commissionato dall’ong Mani Tese, che da oltre 50 anni si batte per la giustizia sociale, economica e ambientale nel mondo, torna in sala per una proiezione gratuita mercoledì 18 dicembre 2019, alle 21, all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano.

Più forti dell’acciaio: il trailer del film documentario

Dal Brasile alla Puglia: di cosa parla il documentario

Un filo di acciaio unisce le battaglie dei tre protagonisti del documentario. Tra Brasile, Puglia e Germania, qual è l’impatto che l’industria estrattiva e siderurgica ha sull’ambiente, sulla salute della popolazione che vive vicino agli impianti, sul territorio e sulla società?

più forti dell'acciaio
Una scena di Più forti dell’acciaio: le rotaie della Strada di Ferro Carajàs, la ferrovia che porta il ferro fino all’Oceano Atlantico

Più forti dell’acciaio segue il contadino brasiliano Pixininga, la pediatra tarantina Grazia e il capocantiere tedesco Egbert nel loro quotidiano, tra i posti che frequentano e le persone che incontrano per raccontare la battaglia che li unisce. E mentre questi protagonisti si raccontano, confidando paure e speranze alla macchina da presa, le foreste dell’Amazzonia, il siderurgico “vista Mediterraneo” e la Ruhr non sono mai stati così vicini.

«Non è mai troppo tardi per essere felici, ma per farlo dobbiamo essere uniti e ben organizzati»

Con questa dichiarazione di intenti, Pixininga introduce il proprio lavoro: la battaglia per i diritti dei contadini che vivono nella foresta nazionale del Carajás, nello stato brasiliano del Pará, devastata dalla multinazionale Vale, gigante del settore estrattivo e primo produttore di ferro al mondo. Il contrasto tra le immagini della selvaggia Amazzonia e della sterminata Serra Norte, dove si trova la più grande miniera a cielo aperto del pianeta, è uno dei momenti visivamente più riusciti del documentario.

«Ho paura per me stessa e ho addosso la paura di centinaia di famiglie».

Sono le parole allarmate di Grazia, una donna, una pediatra che a sud del nostro paese, a Taranto, si batte per la chiusura dell’acciaieria che ha reso la sua città tristemente protagonista del dibattito pubblico e politico (non solo italiano) per l’impatto sul territorio e sulla cittadinanza.

Leggi anche:
Industria mineraria: in Brasile porta morte e devasta l’ambiente
Ilva Taranto: storia di vite sospese tra inquinamento e malattie
Cinque donne contro la multinazionale
Multinazionali e diritti umani: ecco la nuova bozza del trattato vincolante

più forti dell'acciaio recensione
Una scena di Più forti dell’acciaio: Taranto, corso Due Mari

L’inquinamento da diossina, proveniente dalle ciminiere dell’industria, e le polveri di ferro nell’aria hanno generato una questione ambientale e sanitaria: sono centinaia, tra i piccoli pazienti di Grazia, quelli che si sono ammalati in seguito all’emissioni nocive.

«È arrivato il momento di chiedersi quale strada intraprendere per il futuro».

Il pragmatismo di Egbert, a capo di un illuminato progetto di riconversione edilizia, racconta con ottimismo confortante la trasformazione di un imponente stabilimento siderurgico di Duisburg, ormai dismesso, in un parco naturale.

La cittadina tedesca, nel cuore della Ruhr, è stata per anni fulcro di un’industria simbolo per la Germania e l’Europa. Oggi Egbert guida un’operazione interessantissima non solo da un punto di vista urbanistico, ma anche economico e sociale.

Iscriviti alla newsletter di Osservatorio Diritti
osservatorio diritti newsletter

Più forti dell’acciaio: il documentario torna a Milano

Chiara Sambuchi, documentarista e reporter, ha realizzato Più forti dell’acciaio per Mani Tese. Il film è inserito all’interno del programma programma di Mani Tese Made in Justice, che porta avanti la cultura dei diritti umani e del rispetto dell’ambiente, attivando progetti che hanno per interlocutori aziende e società.

Leggi anche:
Inquinamento: viaggio tra le vite devastate da un ambiente malato
Ilva, a Taranto si gioca con la salute dei cittadini
Amianto: atto “riservato” inchioda Marina

più forti dell'acciaio
La locandina del film Più forti dell’acciaio, commissionato da Mani Tese

Più forti dell’acciaio è stato prodotto all’interno del progetto New Business for Good, in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Dopo essere stato proiettato in anteprima a novembre 2019, prima a Taranto e poi a Milano, il film torna nella programmazione dell’Anteo Palazzo del Cinema di Milano il 18 dicembre. La partecipazione è gratis, ma bisogna registrarsi per partecipare allo screening e al dibattito che segue.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.