Tratta di esseri umani: donne Kachin schiave del sesso in Cina

Guerra e disperazione hanno spinto centinaia di donne Kachin ad accettare lavori in Cina. Ma una volta arrivate a destinazione diventavano schiave del sesso. Chiuse dentro a piccole stanze, drogate, venivano stuprate di continuo. Un rapporto di Human Rights Watch denuncia queste orribili violenze

da Chiang Mai (Thailandia)

Il sogno di un lavoro e un futuro, lontano dalle atrocità della guerra, dagli abusi quotidiani, dalla difficile vita dei campi profughi. Queste sono le motivazioni che hanno spinto centinaia di donne Kachin, una popolazione che vive nel Nord-Est della Birmania, ad andare in Cina. Il sogno però, si è trasformato presto in un incubo. Arrivate a destinazione, infatti, queste giovani ragazze sono diventate delle schiave del sesso per gli uomini cinesi.

A lanciare l’allarme è il recente rapporto di Human Rights Watch (Hrw), Give Us a Baby and We’ll Let You Go’: Trafficking of Kachin ‘Brides’ from Myanmar to China, che, nelle sue 112 pagine, documenta la tratta di esseri umani dalla Birmania alla Cina, intervistando 37 sopravvissute a queste orribili violenze.

«La maggior parte di loro è stata rinchiusa in una stanza e violentata più volte, poiché le famiglie che le hanno acquistate volevano che rimanessero incinte», ha spiegato Heather Barr, direttrice dei diritti delle donne di Hrw e autrice della relazione.

«La nostra ricerca ha scoperto anche che i trafficanti non sono quasi mai estranei. In un numero significativo di casi sono un membro della famiglia, che può essere una zia o un cugino», ha aggiunto. Le ragazze vengono vendute dai 3 mila ai 13 mila dollari ognuna.

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tratta di esseri umani
Donna Kachin vittima di tratta nel 2015 © 2018 Human Rights Watch

Donne vittime di tratta: drogate e violentate

Le storie sono quasi tutte tristemente uguali. «Le donne intervistate ci hanno raccontato che gli veniva offerto un lavoro ben pagato in Cina. Nel viaggio gli venivano date delle medicine che venivano spacciate per il mal d’auto e subito dopo le ragazze svenivano. Quando si svegliavano avevano le mani legate ed erano prigioniere del compratore che le violentava in continuazione», spiega Barr.

«Molte di quelle che abbiamo incontrato sono state rinchiuse in una stanza per giorni, alcune per settimane, altre per mesi, a volte fino a quando non mettevano alla luce un bambino».

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Tratta di esseri umani: il rebus dei dati in Birmania

Il numero di questo traffico è difficile da sapere. Secondo Commissione per i diritti umani del Myanmar, ci sarebbero stati 226 casi nel 2017. Ma «il numero reale è sicuramente più alto», spiega l’autrice del rapporto di Hrw.

«Non esistono statistiche affidabili sul numero totale presenti su entrambi i lati del confine. Raccogliere statistiche accurate sarebbe difficile, poiché molti casi di donne scomparse non vengono mai riportati, alcune ragazze non vengono mai trovate e molte di loro mantengono l’incubo segreto a causa della vergogna. È anche difficile sapere se il numero stia salendo o scendendo, ma diversi esperti hanno affermato che i casi stiano aumentando perché il conflitto nello Stato Kachin non si ferma».

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Ragazza Kachin di 15 anni rimasta vittima di tratta a 15 anni per circa 12 mesi © 2018 Human Rights Watch

La guerra nello Stato Kachin

Grandi operazioni militari sono in atto in diverse zone etniche (leggi anche Birmania: a essere perseguitati non ci sono solo i Rohingya). Soprattutto nello Stato Kachin, nel Nord-Est del Paese, al confine con la Cina. Gli scontri tra il Tatmadaw – il potente esercito birmano – e il Kachin Independence Army (Kia) si sono intensificati negli ultimi mesi. Le forze armate governative stanno bombardando via terra, ma anche con il supporto di aerei militari ed elicotteri da combattimento.

La motivazione della guerra è soprattutto economica. I generali al comando negli anni della dittatura militare – che hanno un grande potere ancora oggi, nonostante ci sarebbe dovuto essere un reale cambiamento del Paese guidato dal premio nobel per la Pace Aung San Suu Kyi – hanno tentato in tutti i modi di annientare ogni specificità, interessandosi molto di più alle ricche risorse naturali che le zone abitate dalle etnie offrono.

Tratta e immigrazione: oltre 100 mila sfollati dal 2011

Le violenze, ricominciate nel 2011, dopo 17 anni di cessate il fuoco hanno costretto più di 100 mila persone a lasciare i propri villaggi e a rifugiarsi nei campi profughi lungo il confine. E molte delle donne vittime della tratta di esseri umani arrivano proprio da questi campi, dove la vita quotidiana è molto difficile e precaria. «La loro situazione è disperata», si legge nel rapporto di Hrw. «Il governo birmano ha in gran parte bloccato gli aiuti umanitari agli sfollati. Le persone che vivono nei campi ricevono cibo, ma spesso non abbastanza per evitare la fame».

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© 2018 Human Rights Watch

Il silenzio delle autorità sul traffico di esseri umani

«Le autorità birmane e quelle cinesi non stanno facendo nulla mentre i trafficanti senza scrupoli stanno vendendo donne e ragazze che poi subiscono abusi indicibili», ha denunciato nel rapporto Hrw.

«La mancanza di mezzi di sostentamento e la protezione dei diritti di base hanno reso queste donne facili prede per i trafficanti, che hanno poche ragioni per temere l’applicazione della legge da entrambi i lati del confine».

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