Camerun: la minoranza anglofona scappa in Nigeria
Decine di migliaia di persone stanno scappando dal Camerun verso la Nigeria a causa delle violenze. La discriminazione contro gli anglofoni ha radici lontane nella storia del Paese, ma oggi gli scontri hanno raggiunto livelli di guardia. Ecco cosa sta succedendo
È un esodo silenzioso quello in corso tra Camerun e Nigeria. Un flusso migratorio che vede coinvolte decine di migliaia di persone in fuga dalle violenze, in corso nel nord-ovest e sud-ovest del Camerun, per cercare salvezza nella parte meridionale della Nigeria. Dove molti profughi sono accolti e ospitati nelle case delle comunità locali dello Stato di Cross River.
«La gente ha iniziato ad attraversare il confine, ma non aveva nulla, non aveva un posto dove stare», racconta Augustine Eka, abitante del villaggio di Amara che ha ospitato diversi rifugiati del Camerun (la sua storia è stata pubblicata da Medici senza frontiere, che presta soccorsi nell’area).
Molti camerunensi vivono ancora nei villaggi di confine tra Camerun e Nigeria, mentre altri sono stati trasferiti in campi d’accoglienza, tra i quali quello di Adagom gestito dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). A dicembre del 2018, dopo solo quattro mesi di attività, il campo ospitava già 6.400 persone.
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Cosa succede oggi in Camerun
Le attuali violenze in Camerun si sono aggravate dopo il 1° ottobre del 2017, quando l’opposizione separatista e anglofona ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla maggioranza francofona al governo. Da quel momento, quasi 30 mila camerunensi, la maggior parte provenienti dalle regioni di Akwaya ed Eyumojock, sono stati registrati come rifugiati in Nigeria (il dato è contenuto nel report pubblicato a settembre dall’Unhcr). E secondo un reportage di Al Jazeera il numero reale potrebbe aggirarsi intorno alle 50 mila persone.
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La situazione è precipitata verso la fine del 2016, in seguito ad alcuni scioperi indetti da avvocati e insegnanti contro l’uso primario della lingua francese nelle scuole e nei tribunali delle regioni anglofone del Camerun, quelle appunto del nord ovest e del sud ovest.
Col tempo le proteste si sono estese ad altre zone del Paese, finché il governo ha deciso di dispiegare ingenti forze dell’ordine per sedare le manifestazioni. È iniziata così una guerra armata tra le forze del governo e i gruppi ribelli separatisti che ha gettato il Camerun nel caos.
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Camerun anglofono: storia di una guerra civile
Da anni la minoranza anglofona denuncia discriminazioni e le tensioni fra queste due componenti del Camerun risalgono al 1972, quando un referendum sancì l’unità del Camerun, dando origine al cosiddetto “problema aglofono del Camerun”.
Al momento si contano 437 mila sfollati interni, molti dei quali hanno trovato riparo nella boscaglia nella parte a nord e sud ovest del Camerun e vivono in condizioni precarie, senza un adeguato accesso ai ripari o ai beni di prima necessitá. I più fortunati sono riusciti ad attraversare il confine con la Nigeria e trovare riparo sulla frontiera sud ovest, nello stato di Cross River o di Benue.
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Camerun-Nigeria: un delicato equilibrio
Il confine tra Camerun e Nigeria è teatro anche di altre migrazioni, questa volta in senso inverso, dal nord est della Nigeria verso il Camerun. A gennaio l’Unhcr ha pubblicato un report nel quale definisce estremamente allarmanti i consistenti rimpatri effettuati a gennaio da parte del governo del Camerun di migliaia di rifugiati in fuga dallo stato del Borno, nella parte nordoccidentale della Nigeria, a causa di attachi e minacce del gruppo estremista Boko Haram alla popolazione civile.
Secondo un altro report Onu di inizio febbraio, sarebbero almeno 35 mila i nigeriani che sono riusciti ad attraversare il confine con il Camerun, che al momento ospita circa 370 mila rifuguati, 100 mila dei quali di origine nigeriana.