In ricordo di Dorothy Stang, uccisa per aver difeso i contadini dell’Amazzonia

«Non scapperò né abbandonerò la lotta di questi agricoltori, che vivono senza protezione, in mezzo alla foresta. Hanno diritto a una terra». Per queste idee, e per aver difeso i "suoi" contadini, esattamente 14 anni fa hanno ucciso sorella Dorothy Stang. Ecco il ricordo di due laici missionari che l'hanno conosciuta e ne hanno condiviso la lotta

Osservatorio Diritti ha chiesto a due laici missionari italiani che vivono in Brasile da ormai diversi decenni, Anna Maria Rizzante e Sandro Gallazzi, di condividere un ricordo di Dorothy Stang. Una donna conosciuta in tutto il Brasile semplicemente come irmã Dorothy (sorella Dorothy), che Anna Maria e Sandro hanno avuto l’onore di conoscere.

Una donna, una religiosa arrivata dagli Stati Uniti, che è stata uccisa barbaramente esattamente 14 anni fa per il suo impegno a favore delle “sue” contadine, dei “suoi” contadini e dell’ambiente in cui vivevano, in mezzo alla foresta. Una persona che oggi definiremmo un difensore dei diritti umani e difensore dell’ambiente. Oppure, con un linguaggio più vicino all’ambiente religioso, una “martire“.

«Non scapperò né abbandonerò la lotta di questi agricoltori, che vivono senza protezione, in mezzo alla foresta. Essi hanno il sacro diritto a una vita migliore, su una terra dove possano vivere e produrre con dignità, in pace e senza distruggere».

Era la risposta di Dorothy a chi le chiedeva come pensava di rispondere alle sempre più frequenti minacce di morte che riceveva.

E aggiungeva, con un sorriso: «Nessuno uccide una vecchia signora di più di 70 anni». E in fretta riportava il discorso su ciò che più la interessava: che la legge che nel 1990 creò i Progetti di Assentamento Sostenibile (Pds) fosse applicata dallo Stato del Parà e dal governo centrale del Brasile. Era l’unica maniera per garantire la vita e la permanenza delle famiglie di agricoltori del comune di Anapu.

Il Pds Esperança, per il quale suor Dorothy ha lottato ed è stata uccisa, è stato creato dal governo nel 1994. Il Progetto permette di prendere dalla foresta quel che è sufficiente per vivere e di coltivare senza distruggere l’ambiente. Solo l’agricoltura familiare garantisce questa convivenza uomo-foresta e impedisce l’avanzamento del disboscamento selvaggio provocato dai mega progetti di monocoltura, che hanno gravi conseguenze per la terra e tutta l’umanità. La foresta distrutta non ricresce: diventa un deserto di morte.

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Foto: Roberto de vasconcel (via Wikimedia)

Perché hanno ucciso irmã Dorothy Stang

«Foresta in piedi: voluta da Dio e protetta da noi», ripeteva suor Dorothy. E per questo lottava, organizzava le famiglie, importunava amici ed autorità, fino a passare la notte in uffici e enti pubblici per difendere la gente e il loro ambiente. Per questo, da anni, era ostacolata e minacciata da trafficanti di legno, latifondisti e invasori illegali di terra e dai loro alleati: politici, imprese ed autorità varie.

Per questo è stata barbaramente assassinata con sei colpi di pistola, all’alba de 12 febbraio del 2005, su una strada di fango dell’accampamento, mentre cercava di raggiugere una comunità e decidere, con la gente, strategie e azioni che impedissero l’avanzamento della distruzione e della violenza.

Due mesi prima, il 10 dicembre 2004, aveva ricevuto dall’Ordine degli Avvocati del Brasile il Premio dei Diritti Umani che riconosceva gli anni di dedicazione alla causa dei diritti dei contadini. Non è servito a proteggerla dalle pallottole.

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Tomba di Dorothy Stang – Foto: Tomaz Silva/Agência Brasil (via Wikipedia)

Sorella Dorothy, i contadini e le loro famiglie

Abbiamo molti ricordi personali di suor Dorothy con la quale abbiamo vissuto durante decenni nella Commissione pastorale della terra (Cpt). Come noi, Dorothy aveva chiaro che i veri protagonisti sono i contadini e le loro famiglie. In questo, fin dagli anni ‘80, ha impegnato tempo, sforzi, risorse per la loro formazione nei più diversi campi.

È stata Dorothy a volere la prima scuola di formazione di maestri nella Transamazzonica, la scuola Brasil Grande. Nel febbraio ‘84, anche Anna Maria ha collaborato, perché Dorothy voleva che la luce e la forza della Parola di Dio sostenesse e alimentasse la nascente organizzazione.

Nella povertà più totale, in baracche di paglia tirate su dalla gente, con la cucina improvvisata su alcune pietre, alcune donne e ragazze imparavano come far scuola e alimentavano la certezza che Dio stava con loro e che le avrebbe sostenute nel sogno di una vita buona, semplice, libera per tutti e tutte.

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Dorothy Stang: dagli Stati Uniti all’Amazzonia del Brasile

Dorothy era diventata religiosa ancora giovanissima, negli Stati Uniti, e si era diplomata insegnante. Aveva poi lasciato le scuole della congregazione, per immergersi, fin dagli anni ‘60, nella vita dei poveri dell’Amazzonia, reinventando la sua vocazione all’insegnamento tra la gente più povera.

Sapeva che, oltre alla Bibbia, doveva insegnare lo Statuto della Terra, perché i contadini conoscessero i loro diritti e sapessero come difendersi e difenderli. Insegnava loro a lottare con le loro forze: «Noi non saremo per sempre con loro, per difenderli. Loro devono imparare e devono farlo!».

Formazione come strumento di riscatto

Fedele a questo impegno e alla metodologia della pastorale della terra, nell’arco di 10 anni ha mandato donne della sua regione agli incontri annuali di formazione per donne contadine.

Studiavano i diritti sociali, le politiche pubbliche, specie quelle per la salute, la maternità e la sessualità. Studiavano le leggi e i cammini per difendere e conquistare i diritti e controllare lo Stato quando non gli riconosceva. Studiavano perfino contabilità, per riuscire a leggere i conti del Comune e scoprire le immancabili corruzioni, che togliendo soldi alla salute e alla scuola arricchiscono i politici di turno.

E approfondivano la conoscenza della Bibbia, per scoprire, o riscoprire, con allegria liberante, che, fin dall’inizio, le donne sono state protagoniste, volute e scelte da Dio per essere strumenti di liberazione del popolo. Questa coscienza le portava ad occupare sempre più spazi e incarichi nelle organizzazioni popolari: sindacato, movimento delle donne, cooperative.

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Il poster di Dorothy alla celebrazione dei martiri della Cpt Amapá (Macapá, febbraio 2012)

La predilezione di suor Dorothy per donne e bambini

L’allegria di Dorothy in questi incontri era evidente, perché se aveva un amore grande per tutta la sua gente, era chiaro che aveva una tenerezza particolare per le donne e i loro figli e trovava sempre la maniera di essere loro vicina e sorella in modo speciale. Per questo il gruppo di donne della sua regione era il più numeroso e per loro mobilitava i suoi amici e familiari per affrontare gli alti costi dei viaggi.

Gesti concreti di chi crede cha la gente è protagonista, capace di costruire la propria storia, e si mette in disparte perché loro crescano.

L’uccisione di Dorothy Stang

Hanno cercato di fermarla quel mattino del 12 febbraio. È caduta nel fango e vi è rimasta per ore, su quel sentiero isolato e difficile da raggiungere.

Il suo corpo è stato sepolto nell’accampamento Esperança, nel municipio di Anapu, dove lei aveva scelto di vivere «per difendere i poveri più poveri». Suor Jane, sorella di vita e missione, disse, mentre la seppellivano:

«Noi non stiamo seppellendo Dorothy. Noi la stiamo piantando!».

L’insegnamento di suor Dorothy

Un segno di questa “Risurrezione” è quello che è avvenuto mentre erano giudicati i mandanti e gli assassini di Dorothy, fuori dal tribunale: organizzazioni di difesa dei diritti umani parlavano alla gente, chiarivano dubbi, spiegavano i diritti umani e davano informazioni e chiarimenti giuridici perché i contadini sapessero come difenderli.

È per fedeltà al progetto di Dorothy che padre Amaro, suo collaboratore e parroco ad Anapu, è oggi sotto processo per le stesse false denunce che erano state dirette a Dorothy. Il conflitto e il confronto non finiscono.

Piangeremo sempre la nostra indignazione e la nostra rabbia per la morte crudele della nostra amica. La saudade (la profonda nostalgia, ndr) ci stringerà il cuore per sempre, ma, con la stessa intensità, cercheremo di vivere come lei ci ha insegnato.

Concludiamo col canto, tante volte cantato con Dorothy, in memoria di padre Josimo, anche lui ucciso da sicari nel maggio dell’86, per gli stessi motivi e allo stesso modo crudele. Oggi lo cantiamo anche per Dorothy e i tanti martiri di questa nostra Amazzonia:

Rinascerà, Rinascerà,
il tuo sogno Josimo, il tuo sogno Dorothy,
di un nuovo destino rinascerà.

Ogni fiume e ogni strada echeggiano i vostri nomi
E in ogni braccio alzato, conquistando la terra,
c’è l’energia del vostro cuore.

E arriverà il tempo nuovo, tempo sacro,
da sempre sognato e aspettato,
per noi arriverà!

Zé Vicente, artista popolare

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