Hit Show 2019: a Vicenza va in scena la “fiera delle armi”

Hit Show, la fiera che si svolge dal 9 all'11 febbraio 2019 a Vicenza e che si presenta come "la manifestazione dedicata a caccia, tiro sportivo e outdoor", rischia di diventare un'operazione ideologico-culturale per la diffusione delle armi in Italia. Per questo è diventata una passerella elettorale per politici di destra. Ma è sostenuta pure da amministrazioni di centro-sinistra

Torna alla ribalta anche quest’anno Hit Show, la fiera delle armi che prenderà il via sabato 9 febbraio alla fiera di Vicenza. E tornano all’attenzione anche le iniziative delle associazioni pacifiste che da anni chiedono un regolamento più rigoroso dell’esposizione fieristica.

Nelle scorse settimane, rilanciando le critiche che l’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia insieme alla Rete Italiana per il Disarmo hanno sollevato fin dalla prima edizione di Hit Show, diverse associazioni di Rimini hanno inviato una “lettera aperta” all’amministrazione comunale di Rimini per chiedere un regolamento più stringente del salone fieristico. L’amministrazione riminese non ha risposto.

Lo ha fatto, invece, Italian Exhibition Group (Ieg), che con Anpam è il principale organizzatore del salone fieristico, per annunciare un “rinnovato impegno”, soprattutto riguardo al divieto per i minori di maneggiare le armi esposte. Gli hanno replicato le associazioni per ribadire, tra l’altro, che «la legislazione sull’uso di armi da parte dei minori non può essere addotta per legittimare l’ingresso dei minorenni alla fiera, pur se accompagnati».

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Foto: media gallery Hit Show

Hit Show: minori in fiera è problema, ma non il maggiore

In questi anni anche diversi organi di informazione hanno evidenziato soprattutto il problema dell’ingresso dei minori in fiera e del loro scorrazzare tra i padiglioni alla ricerca dell’ultimo modello di fucile d’assalto o degli sniper, le carabine di precisione in dotazione ai cecchini e ai tiratori scelti.

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Voglio essere chiaro: quello dell’ingresso dei minori è importante, ma non è certamente il principale problema che solleva la fiera delle armi Hit Show. Ci saranno sempre, infatti, dei cacciatori della Val Brembana o dei sedicenti sportivi della Valcamonica che non vedranno l’ora di portare i loro pargoli a palpeggiare le armi esposte per poi poterli sentir dire, una volta tornati, a casa: «Papà papà, fammi sparare!» (non me lo sto inventando: si veda il video di “Piazza Pulita” dal min. 1:08, ma anche il resto è tutto da vedere). Gli adulti che hanno un minimo di sale in zucca se ne staranno sempre alla larga.

Quella dei ragazzini in fiera non è certo questione da sottovalutare, ma sono molto più rilevanti altre anomalie di Hit Show.

Hit Show 2019: a Vicenza una passerella per politici di destra

Hit Show è infatti l’unico salone fieristico in tutti i paesi dell’Unione europea in cui sono esposte tutte le armi cosiddette “comuni” (cioè praticamente tutte tranne quelle “da guerra”) nel quale è permesso l’accesso al pubblico compresi i minori «accompagnati da un adulto» e nel quale e – sta qui il punto – basta acquistare uno spazio espositivo e sono permesse tutte le attività, tra cui raccogliere firme per iniziative di chiara rilevanza politica (come proposte di legge per la “legittima difesa”, per petizioni e campagne contro le norme europee, ecc.), organizzare eventi cosiddetti “culturali” con i rappresentanti di un solo partito e finanche distribuire propaganda elettorale (per scrupolo, gli organizzatori hanno chiesto a Confavi, la Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane, di distribuirla davanti alla fiera, non proprio dentro: si veda qui sotto il video de la Repubblica dal min. 3:45).

Il salone fieristico Hit Show – che quest’anno per farsi un po’ di maquillage ha aggiunto “Outdoor Passion” (immagino per la passione per le scampagnate fuori porta) – rappresenta di fatto una nemmeno tanto mascherata operazione ideologico-culturale a favore della diffusione delle armi in Italia. E, proprio per questo, è diventata la passerella elettorale prediletta da diversi rappresentanti della destra, Lega e Fratelli d’Italia in testa.

Una fiera in cui – come riportavo l’anno scorso – si può beatamente reclamare indisturbati il “diritto alle armi” con il sostegno degli organizzatori e, soprattutto, dei produttori e dei commercianti italiani di armi (si veda l’articolo “Armi alla portata di tutti: le lezioni di Macerata e Stati Uniti“).

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Foto: media gallery Hit Show

Una fiera promossa e sostenuta da enti locali di sinistra

C’era da aspettarselo, direte voi. Già, ma quello che non ci si aspetterebbe è che questa magistrale iniziativa di propaganda per le armi sia promossa da Italian Exhibition Group, che non è un gruppo americano, ma è una società per azioni tutta italiana i cui azionisti di maggioranza sono gli enti pubblici (si veda il documento Consob al capitolo “Principali azionisti”, pagine 256-257). Soprattutto di centro-sinistra.

Si tratta, nello specifico del Comune e della Provincia di Rimini (amministrati dal centro-sinistra), della regione Emilia Romagna (sempre del centro-sinistra) e del Comune di Vicenza, che solo dallo scorso giugno è passato al centrodestra.

Nonostante questi enti pubblici siano stati per anni ripetutamente interpellati da Opal di Brescia, dalla Rete disarmo e da numerose associazioni cittadine sulle anomalie di Hit Show, gli amministratori locali hanno sempre fatto orecchie da mercante passando la palla agli amministratori della fiera.

E così anche quest’anno Matteo Salvini, che proprio in quei giorni sarà a Vicenza, approfitterà del tappeto rosso che gli stenderà la fiera, promossa dal centro-sinistra, per fare un bagno di folla e, soprattutto, per fare incetta di consensi (e di voti per le prossime europee) tra cacciatori, “sportivi” e appassionati di armi.

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Foto: media gallery Hit Show

Vicenza: il 9 febbraio un convegno per dialogare e ragionare

Per cercare di riflettere in modo serio e documentato sulle questioni collegate alla diffusione delle armi in Italia, alle modifiche della legge sulla legittima difesa e sui temi della sicurezza, Opal e Rete italiana per il disarmo terranno sabato pomeriggio a Vicenza un convegno dal titolo “Legittima difesa, delitti e armi in Italia: per quale sicurezza?“.

Di grande interesse gli interventi di due rappresentanti di associazioni che da anni sono impegnate in iniziative culturali e legislative a difesa delle vittime di reati: l’avvocato Elisabetta Aldrovandi (presidente dell’Osservatorio nazionale sostegno vittime, promotrice della legge di modifica sulla “legittima difesa”) e la dottoressa Gabriella Neri (presidente dell’associazione Ognivolta onlus) a difesa delle vittime di omicidi perpetrati da legali detentori di armi.

La seconda parte sarà dedicata ad unatavola rotonda sul tema “Il salone fieristico delle armi Hit Show Outdoor Passion”, la cui quinta edizione inizierà il giorno stesso a Vicenza.

Alla tavola rotonda erano stati invitati, in rappresentanza degli enti pubblici principali azionisti del gruppo fieristico Italian Exhibition Group (Ieg) promotore del salone Hit Show, i sindaci di Rimini e Vicenza, che però hanno declinato l’invito. Gli era stato chiesto di presentare la posizione delle rispettive amministrazioni comunali riguardo al “Regolamento per i Visitatori” di Hit Show.

Vi parteciperanno, oltre ai promotori del convegno, i rappresentanti dei consigli comunali di Rimini e Vicenza e di diverse associazioni locali. Un convegno, quindi, per chi non si vuole arrendere alla logica delle armi e agli interessi delle lobby coccolate dai produttori di armi.

2 Commenti
  1. Diego dice

    Mah, punti di vista.. ma fatto sta che i ragazzini possono da sempre iniziare l’attività agonistica fin da minorenni, imparare la disciplina e responsabilizzarsi. Far conoscere ad un ragazzino le armi non significa insegnargli a delinquere, mio padre era cacciatore e sono sempre stato a contatto con le armi, per questo ho imparato a conoscerle, a capire che sono pericolose, ovviamente, ma a caccia non vado, davvero non capisco l’accanimento nei confronti della presenza dei minorenni con tutte le cose diseducative che ci sono al mondo, a partire dalle canzoni inneggianti la droga al mondo del calcio affrontato male dai genitori che è diventato un crogiolo di odio e violenza.
    Anche perché i minorenni non hanno divieto di sparare se sotto controllo di una persona autorizzata e responsabile.
    Inviterei colui che ha scritto questo articolo ad affrontare le sue fobie e distinguere il bene dal male, ma forse questi articoli sono anche frutto di reddito per questo evitare di scrivere certe cose significherebbe perdere quattrini. Altre spiegazioni logiche non ne vedo, a parte ideologia di poco valore.

  2. Alessandro dice

    Come sempre per voi scribacchini della domenica tardi, parlare di argomenti che non conoscete è prerogativa per “lavorare”.
    Vi riempite la bocca di Far West, ma il far west c’è solo nella vostra testa. In Italia non c’è nessuna emergenza armi, perché il problema non sono i legali possessori e detentori, che seguono regole e per i quali non c’è nessuna “arma facile”, ma gli ILLEGALI, quelli che detengono armi contrabbandate nel mercato nero che non viene assolutamente toccato da regole stringenti nei confronti dei legali possessori.
    Voi, e quelli come voi, in occasione dell’ultimo episodio di cronaca dove Manuel Bortuzzo è stato ferito da due delinquenti che con metodo mafioso gli hanno sparato con arma ILLEGALMENTE DETENUTA, avete avuto il coraggio di affibiare alle “armi facili della Lega” la responsabilità dell’accaduto, quando prima cosa, non c’è nessuna arma facile, le armi si possono acquistare e detenere con le stesse modalità degli anni precedenti la direttiva europea, seconda cosa, la direttiva europea è stata adottata in Italia dal PD e messa in atto dal governo attuale che ha inserito delle regole PIÙ STRINGENTI di quanto non fosse stato chiesto dall’Europa.
    Il livello di ignoranza dimostrato è così alto che fa perfino schifo parlarne.
    Giusto per incuriosirvi, uno studio dell’Università La Sapiena di Roma (fateci un giro) curato dal professor Paolo De Nardis, certifica come omicidi da parte di LEGALI possessori di armi siano il 5% DEL TOTALE, il restante 95% avvengono per mano di persone che non detengono armi o che ne detengono in modo ILLEGALE.
    Purtroppo voi pennivendoli non vi attenete mai ai fatti, piuttosto inventate leggende pur di intortare la gente e farcite articoli penosi con bieca ironia e romanticismo, tirando in ballo anche i minori per aumentarne l’effetto.
    Complimenti, vincete continuamente la medaglia dei perdenti.

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