Guatemala: storia di Nuevo Horizonte, dalla guerriglia alla lotta politica
Dopo la fine della guerra civile, le famiglie di diversi ex guerriglieri si sono messe insieme e hanno fondato la comunità di Nuevo Horizonte, alla ricerca di un luogo in cui vivere in pace e nel pieno rispetto dei diritti umani. Con una particolare attenzione ai contadini e al diritto alla terra. Ecco la loro storia
di Fabiana Fuschi, da Nuevo Horizonte, Petén, Guatemala
Nella regione boscosa del Petén, nel nord del Guatemala, vicino all’isola di Flores, si trova una comunità di ex guerriglieri, il cui nome dice molto sulla loro missione e sui loro ideali: Nuevo Horizonte (Nuovo orizzonte). La comunità nacque nel 1997 ed è composta interamente da ex guerriglieri che combatterono nel Frente Norte de las Fuerzas Armadas Rebeldes (Far) durante la sanguinosa guerra civile in Guatemala, che si concluse nel 1996 dopo 36 anni.
Il Frente era parte della cosiddetta Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca, che ebbe un ruolo cruciale durante la firma degli Accordi di Pace del 1996 con il governo dell’ex presidente Alvaro Arzù.
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Guerra civile in Guatemala: storia del conflitto
La guerra civile in Guatemala causò circa 200.000 morti, 45.000 sparizioni forzate e tra 500.000 e 1 milione di sfollati dentro e fuori del paese, nonché innumerevoli violenze fisiche e sessuali e violazioni dei diritti umani, che colpirono soprattutto la popolazione più povera e vulnerabile: contadini e indigeni.
Gli abitanti di Nuevo Horizonte – circa 530 persone in tutto – vissero diversi anni nella selva, combattendo per ideali in cui continuano a credere fermamente e per difendere diritti umani che non erano, e continuano a non essere, garantiti dallo stato guatemalteco. Si incorporarono alla guerriglia non appena iniziarono i primi massacri ed espropri di terra dei contadini da parte dell’esercito durante gli anni ’70. Molte persone videro infatti la guerriglia come unica possibilità di sopravvivenza per salvare la propria vita e quella dei propri cari.
Come spiega l’ex guerrigliero “Rony” (questo era il suo pseudonimo di battaglia, creato per non essere rintracciato), abitante di Nuevo Horizonte, «molte persone si unirono alla guerriglia perché non videro alcuna possibilità di dialogare con il governo e l’esercito per ottenere i cambiamenti che desideravamo: rispetto del diritto alla vita dei contadini, sviluppo sociale, diritto ad una vita dignitosa e, soprattutto, diritto alla terra che era stata espropriata».
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I negoziati per gli accordi di pace
Durante i negoziati per gli Accordi di Pace, alcuni degli abitanti di Nuevo Horizonte continuarono a lottare per gli ideali che li spinsero ad unirsi alla guerriglia: una netta separazione dei poteri dello stato, l’affermazione di una vera democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà politiche e individuali dei guatemaltechi, nonché il riconoscimento della cultura e identità dei popoli indigeni.
Purtroppo, ricorda Rony, nessuno dei vari accordi divenne poi legge. «Il governo e l’esercito inculcarono idee sbagliate nella popolazione, facendo credere che i guerriglieri erano degli assassini, terroristi e delinquenti. La popolazione decise perciò di votare contro l’applicazione degli Accordi di Pace, promossi dai guerriglieri».
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Rony ricorda anche che le Nazioni Unite non ebbero un ruolo molto attivo durante la stesura degli accordi: il compito dell’Onu fu quello di osservare, rimandando qualsiasi decisione allo stato.
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In cerca di pace in un Guatemala pericoloso
Dopo la firma degli Accordi di Pace, tutti gli ex guerriglieri cercarono un posto dove ricominciare a vivere. E così nacque Nuevo Horizonte, che è «il risultato di attività di carattere politico e organizzativo portate avanti da donne e uomini ex guerriglieri», come dice Rony. Che racconta anche come, dopo la firma degli Accordi di Pace, gli ex guerriglieri si interrogarono sulle cause reali del conflitto armato interno e sui cambiamenti avvenuti con la guerra civile.
Tra le cause del conflitto ci furono la marginalizzazione, l’espropriazione della terra dei contadini e l’allontanamento dalle loro case, l’alto livello di disuguaglianza e la mancanza di opportunità per i ceti più poveri. «Nulla cambiò dopo la guerra», commenta Rony, «l’esercito ha continuato a mantenere la sua struttura e l’oligarchia a governare il Guatemala. La guerra non è finita, ha solo cambiato forma e perciò decidemmo di creare una nuova strategia di lotta e resistenza all’interno della Comunità di Nuevo Horizonte, chiamata “Los Contra Poderes”, caratterizzata dalla lotta per ottenere una terra comunitaria, in opposizione alla proprietà privata, dalla diversificazione delle colture per lottare contro la malnutrizione, dalla produzione in linea con la protezione dell’ambiente, dalla necessità di garantire l’educazione ai giovani e dalla riforestazione come apporto al pianeta».
Il nome Nuevo Horizonte ha in sé un significato molto importante per i suoi abitanti: la rivendicazione del desiderio di trasformare in meglio lo stato guatemalteco e la speranza di un nuovo futuro in cui diritti inalienabili siano garantiti a tutta la società.
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Nuevo Horizonte: dalla lotta armata a quella politica
La lotta della comunità non terminò con la firma degli Accordi di Pace, ma continuò, in quanto gli abitanti si unirono al partito Urng (Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca), che si impegnava nella lotta per il rispetto dei diritti dei contadini, degli operai e della popolazione indigena e per il rispetto degli Accordi.
La lotta armata si trasformò in una lotta diversa, di tipo politico, volta al rispetto dei diritti umani di tutti i guatemaltechi. Gli abitanti di Nuevo Horizonte iniziarono a visitare le varie comunità per parlare dei propri progetti all’interno del partito e per informare le persone, soprattutto coloro che vivevano nelle zone rurali, della lotta per i loro diritti.
Con il passare del tempo, la comunità si allontanò dal partito Urng, decidendo di continuare le proprie battaglie in maniera indipendente e senza sottostare ad alcun partito. Per Rony, Nuevo Horizonte riesce oggi a garantire agli abitanti diritti inalienabili, i quali spesso non sono garantiti dallo stato centrale.
«Qui a Nuevo Horizonte tutti hanno una casa, tutti i bambini vanno a scuola e abbiamo aperto anche un centro di salute e una casa di maternità. Abbiamo un centro di diabete e organizziamo costantemente attività di informazione ed iniziative sull’uguaglianza di genere».
Anche se oggi la comunità non è affiliata a nessun partito politico, continua la sua battaglia con l’obiettivo di garantire l’educazione a tutti i bambini, soprattutto a chi vive nelle zone meno accessibili e rurali, il diritto alla salute, a una casa, all’acqua potabile, alla terra e, soprattutto, a una vita dignitosa.