La Lega e i cattolici. Il rosario come un cappio
«Preti e vescovi tacciono, invece di gridare che se c’è un solo Dio gli uomini sono tutti fratelli. Chi non accetta tale premessa, deve considerarsi fuori dalla Chiesa. Ma se chi dovrebbe dirglielo non lo farà, renderà se stesso e il cattolicesimo complice di un nuovo fascismo». Ecco un interessante commento sul rapporto Lega-cattolicesimo
C’è stato sconcerto per l’esibizione del Rosario da parte del ministro dell’Interno durante il comizio di Pontida, la Norimberga del nuovo fascismo italiano, perché di questo si tratta, sebbene edulcorato dietro definizioni morbide. Alchimie nominalistiche, ma la sostanza è identica e incapace di nobilitarsi; anzi, se solo potesse, ammazzerebbe nuovi Giacomo Matteotti.
Eppure, la Lega, in una delle sue roccaforti, le valli bergamasche, ma non solo, è tutt’uno con il cattolicesimo, quello delle parrocchie e dei parroci, officianti del nuovo satanismo politico. Chissà come fanno, pastori e greggi, a mettere insieme Vangelo e messaggio leghista, che prolifera su sentimenti di violenza, chiusura e inospitalità, ossia sulla radicale negazione del cristianesimo. Se scomunicare i mafiosi è sacrosanto, il crimine del cattolico-leghista merita lo stesso trattamento.
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Pontida è in Diocesi di Bergamo, fino a ieri fucina di vocazioni, oggi al crepuscolo. Appena sette ordinazioni negli ultimi due anni e un seminario minore prossimo alla chiusura per mancanza di materia prima, senza contare il drammatico disagio che serpeggia tra i consacrati. Ma a Pontida sventola il Rosario, la folla osanna il ministro più a destra della storia repubblicana, odiatore di terroni che ora punta sui neri, essendosi i primi innamorati del carnefice.
Questo cattolicesimo senza cristianesimo è gravemente malato e genera malattia, coltiva nel proprio seno aguzzini di stranieri, di omosessuali, di zingari. Mentre i dubbiosi, sconcertati, lasciano la Chiesa, a rimanere sono solo i dipendenti dal rito domenicale, che sommano bollini pensando di usarli come lasciapassare per un aldilà senza tasse. Chiese vuote e vertici che si baloccano in indagini sociologiche autoconsolatorie. La verità, però, è sotto il naso, urticante, meglio chiudere gli occhi, ingannarsi, emettere documenti su documenti che nessuno legge, giusto per fornire l’illusione del movimento.
In una triste, silenziosa, eutanasia, il cattolicesimo integralista scivola verso il baratro e non controlla i suoi piccoli mostri, come la scrittrice, parente stretta del venerabile Jorge che, nel silenzio di preti e vescovi, pubblica un post orrendo sulla sua pagina:
«Se serve a fermare il traffico indiscriminato di esseri umani, la tratta delle donne, e a far capire agli altri paesi che l’Italia non può fare tutto da sola, beh, mi spiace ma è un prezzo da pagare».
Ovviamente, nel prezzo mettiamo anche i bambini morti annegati, non la prole della signora, ci mancherebbe, lei è così disinvolta perché le vite sono quelle dei figli degli altri, ossia dei suoi fratelli. Ma non ci sono fratelli per costoro, solo visioni fobiche dell’umanità e conseguenti chiusure, concepiscono la religione come un recinto protetto, sale d’attesa esclusive dove si entra solo con la password.
Preti e vescovi, non solo bergamaschi, tacciono, invece di gridare e testimoniare che se c’è un solo Dio gli uomini sono tutti fratelli. Chi non accetta tale premessa, deve considerarsi fuori dalla Chiesa, ma se chi dovrebbe dirglielo non lo farà, renderà se stesso e il cattolicesimo italiano complice delle nuove espressioni del fascismo.
Dietro l’immigrazione c’è crimine, e il crimine più lurido, perché si maschera da beneficienza. La Chiesa è ormai una ripugnante costola del riciclaggio internazionale, e i suoi membri non hanno alcun pudore nell’incentivare il commercio della morte per i popoli europei e afro – asiatici, al mero scopo di garantire il sostentamento di un sistema mafioso.
Articolo che denota la totale incomprensione dei motivi che sono dietro il successo dirompente della Lega negli ultimi tempi, e sfocia con presunzione nella più banale e proterva delle reductiones ad Hitlerum, senza neanche interrogarsi sul perché sia il leader della Lega l’unico del panorama politico a richiamarsi a simboli del Cristianesimo. Lei afferma che chi ha idee politiche a suo (insindacabile) giudizio incompatibili col Cristianesimo è indegno di permanere nel gregge della Chiesa. Ma a me risulta che Gesù Cristo sia venuto per tutti gli uomini (persino per i leghisti!), e anche loro sono, che le piaccia o no, suoi fratelli. Forse farebbe bene a cercare di avvicinarsi un po’ di più al suo prossimo che vota Lega, e magari scoprirà che non è proprio luciferino come lei lo dipinge. E si consolerà scoprendo che anche chi non vota PD e non indossa magliette rosse può essere capace di amore per il prossimo.
Comoda la scappatoia del Gesù venuto per tutti gli uomini, il modo migliore per non affrontare il problema che, immagino, lei trovi (giustamente) scomodo.
Invece di scaldarsi così tanto, spero non sia per il colore della sua maglietta, che d’estate attira i raggi del sole, vorrei spiegasse lei ai lettori perché Matteo Salvini è l’unico politico che si richiama ai simboli del cristianesimo, sono davvero curioso.
Già che ci siamo, faccia una bella tabella comparativa dei punti di contatto tra la Lega e il Vangelo, così almeno la prossima volta votiamo con maggiore consapevolezza. Soprattutto vorrei ci facesse memoria dei passaggi in cui Gesù se la prende con gli zingari, gli stranieri e gli omosessuali. Sono sicuro che lei è un uomo pieno di sorprese e non farà fatica a darci conto. Se lei riesce, la prossima volta non si allarghi così tanto, abbiamo semplicemente idee diverse, succede in democrazia.
Gesù Cristo è venuto per tutti gli uomini (persino per leghisti!) con un messaggio testimoniale vissuto attraverso la sua vita e soprattutto la sua morte: la fratellanza fra tutti gli uomini, la solidarietà e l’aiuto dei più deboli senza distinzioni, è stato con gli ultimi e i rietti.
Tutti concetti che la Lega ripudia quotidianamente con le parole e con i fatti, ponendosi all’opposto e allo stesso tempo sfruttando il pretesto della cristianità come ulteriore motivo di scontro: sfrutta i simboli del cristianesimo in un cortocircuito che di cristiano non ha assolutamente nulla. Non si salva nessuno, se non gli eletti a sua immagine e somiglianza: invece gli immigrati, i gay, gli zingari, le donne che non sono espressione sottomessa della volontà del marito sono pretesto per aizzare le persone. Tutte idee viste in passato, uno che non vogliamo che torni.
Ho alcuni colleghi e conoscenti leghisti che in modo palese se ne vantano.
Se Salvini semplicemente avesse aperto il Vangelo invece di tenerlo in mano come un’arma avrebbe scoperto un mondo che stiamo cercando di salvare.
Chiesa sorda, chiesa cieca, chiesa ricca, che nulla ha a che vedere con la carità cristiana che dovrebbe essere il suo fondamento.
Caro Dott. Barrila’, anni fa lei scrisse un libro dal titolo “Soli si muore”.
E’ di poco la notizia del completo salvataggio di tutti i ragazzini imprigionati con il loro allenatore in una grotta in Thailandia.
Solo la cooperazione di tanti, tantissimi uomini esperti in casi di emergenza, senza le innumerevoli difficolta’, ha permesso una felice risoluzione del problema.
Di tutti i sommozzatori che hanno partecipato al salvataggio, tredici di loro appartenevano a diverse nazionalita’. Ci saranno stati momenti difficili tra di loro, momenti di incomprensione, imposizione delle proprie vedute, divergenze di opinioni, eppure, unendo le proprie forze e lavorando insieme, sono riusciti a portare a termine , con il massimo risultato, un’operazione incredibile.
E’ questo il messaggio che la chiesa, la religione cattolica e tutte le religioni, dovrebbero passare.
Siamo tutti uguali, ma siamo anche tutti diversi, l’uno dall’altro. Ma e’ proprio questa la nostra ricchezza.
Lo scambio di cultura, di pensiero, pur con le innumerevoli difficolta’, non ci deve spaventare, ci deve arricchire a livello umano, e il lieto fine di questa vicenda ne e’ la prova.
Altrimenti soli si muore davvero.