Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina 2018: ecco il programma
Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, unico festival in Italia dedicato alle cinematografie dei tre continenti, torna a Milano dal 18 al 25 marzo 2018 con la 28esima edizione: ecco tutte le novità di quest'anno Osservatorio Diritti è media partner dell'evento
Dal 18 al 25 marzo a Milano torna la “zebra caleidoscopica”, il simbolo del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina: socio fondatore del Milano Film Network (Mfn), rete che unisce con successo i sette festival cinematografici meneghini, il Fcaaal giunge alla sua 28esima edizione. L’evento è inserito nel palinsesto dedicato all’anno europeo del Patrimonio culturale 2018, promosso dal MiBact e dalle istituzioni dell’Unione europea. Quest’anno Osservatorio Diritti è media partner del Festival.
Come nasce il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina
L’esperienza di questa manifestazione inizia nel 1991: allora era “solo” il Festival del Cinema Africano, un’opportunità per Milano di conoscere temi, stili e linguaggi di una cinematografia, quella africana, ancora poco nota in Italia. Nel 2003, in una città sempre più multiculturale, il Festival sente il bisogno di estendere ulteriormente i suoi confini: la rassegna cambia nome e diventa Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, accogliendo in cartellone autori provenienti da ognuna di queste aree del mondo.
Tra gli obiettivi del Festival c’è la promozione di talenti emergenti e la celebrazione degli autori della settima arte africana, asiatica e sudamericana (ormai largamente premiati nelle manifestazioni internazionali, come i Festival del Cinema di Venezia, Berlino e Cannes), ma anche un’attenzione particolare ai temi dell’immigrazione, dell’integrazione, della parità dei sessi.
Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina è organizzato dall’associazione Centro Orientamento Educativo – Coe, una ong che da 50 anni opera nella cooperazione internazionale e nell’educazione alla multiculturalità. Grande attenzione è posta nella formazione dei più giovani: tra gli obiettivi del Fcaaal c’è l’educazione e la sensibilizzazione attraverso il cinema, con eventi, progetti e proiezioni speciali in collaborazione con le scuole.
Africa, Asia e America Latina: raccontare il cambiamento
Il Festival si propone di raccontare Africa, Asia e America Latina superando gli stereotipi, il pietismo e gli allarmismi che dominano la nostra società: l’idea è quella di raccontarli come continenti, appunto, dotati di una propria e singolare complessità e di culture e tradizioni indistruttibili e al tempo stesso soggette ai cambiamenti.
In particolare per quello che riguarda l’Africa il focus negli ultimi anni è sul cambiamento: su come sia variato il modo di raccontare l’Africa da parte dei suoi autori, su quanto siano diversi gli stili e i generi. L’Africa da raccontare è un continente che fa parte del meccanismo globale, dove la gente si sposta non solo per ragioni politiche ma anche per inevitabili circostanze economiche.
Un ruolo importante lo gioca di sicuro la tecnologia, a cui sono dedicati i due eventi extra-cinematografici dell’edizione numero 28 del Fcaal. Il primo è WWW! What a Wonderful World! – Come le nuove tecnologie cambiano l’Africa, una tavola rotonda che si terrà il 19 marzo allo Spazio Oberdan dedicata ai temi dell’innovazione e del web come potenti motori di cambiamento per il continente africano; il secondo è AfricaAfrica, exploring the Now of African design and photography, una mostra fotografica a Palazzo Litta Cultura (15 marzo – 2 aprile 2018) che presenta il meglio della fotografia africana contemporanea.
La proposta extra-cinematografica del Festival comprende inoltre eventi e incontri tra il pubblico e gli ospiti del festival al Festival Center (Casello Ovest di Porta Venezia) e la seconda edizione del Festival OFF, in collaborazione con Porta Venezia Social District, un palinsesto di attività nel quartiere di Porta Venezia di Milano.
Festival del cinema africano 2018: programma della 28esima edizione
Tra i 60 film in rassegna, selezionati tra circa 600 opere visionate, sono 25 le prime nazionali, 2 le prime europee e 3 le prime mondiali. All’interno del concorso cinematografico, una giuria internazionale di esperti – composta dal compositore Michael Nyman, presidente, Guido Casali, Sky Arte HD e Funa Maduka, Netflix – assegnerà i premi del concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, 10 film in tutto tra fiction e documentari Una giuria di giornalisti italiani – formata da Franco Dassisti (presidente), Valentina Barzaghi ed Emanuele Sacchi – valuterà invece il concorso Cortometraggi Africani e Concorso Extr’A, quest’ultimo dedicato a film di registi italiani, come Andrea Segre, che si confrontano con le culture a cui il Festival è dedicato.
Il montepremi è di circa 20.000 euro, mentre per altri autori in palio c’è l’acquisizione dei diritti di distribuzione per le loro opere (soprattutto per i cortometraggi, premio molto ambito).
Fuori concorso la sezione Flash raccoglie i film evento del Festival, opere di registi affermati, acclamati dalla critica o premiati nei Festival internazionali. Da segnalare anche l’originale sezione E tutti ridono, con commedie provenienti dai tre continenti.
Ad aprire la 28ma edizione del Fcaaal, in anteprima italiana, è il film Une saison en France di Mahamat-Saleh Haroun (premio speciale della Giuria a Venezia con il film Daratt), dramma che racconta una vicenda umana esemplificativa delle molte storie dei sans-papier in Francia.
La 28ma edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina apre ufficialmente domenica 18 marzo, alle 20.30, all’Auditorium San Fedele di Milano.
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