Sami Blood: i primi abitanti della Lapponia protagonisti di un film
Il film Sami Blood di Amanda Kernell arriva oggi, 30 novembre, nelle sale italiane. Un racconto di formazione, un viaggio nella storia di una delle popolazioni indigene del Nord Europa. Che fino agli anni Cinquanta ha subito discriminazioni e razzismo. E che ancora oggi è vittima d'attacchi in Svezia e Norvegia
È una storia di formazione, ma anche di discriminazione e razzismo, quella che la regista svedese Amanda Kernell racconta nel suo Sami Blood, in uscita nelle sale italiane oggi, 30 novembre, dopo essere passato al Festival di Venezia nel 2016.
Il trailer e la trama del film Sami Blood
La vicenda si svolge all’estremo Nord Europa, tra Svezia e Finlandia, nelle terre dei Sami, i più antichi abitanti della Lapponia. Qui la protagonista Elle Marja/Christina, tra presente e passato, ricorda il proprio cammino di emancipazione dalle rigide tradizioni familiari del suo popolo e dalle violente disuguaglianze ancora presenti nella Svezia della sua giovinezza, negli anni Trenta.
I Sami in Svezia: storia di discriminazioni e brutalità
La storia del popolo Sami, sebbene non troppo nota, soprattutto tra i popoli mediterranei, è costellata di ingiustizie e brutalità. Per secoli la loro rivendicazione territoriale si è scontrata con la colonizzazione della Scandinavia: fino agli anni Cinquanta, prima che i Sami decidessero di stanziarsi, formando agglomerati urbani e ottenendo una rappresentanza nei Parlamenti di Svezia e Finlandia, il loro stile di vita è stato nomade. E tutt’altro che benvisto.
«Studi hanno dimostrato che non ce la fareste in città, il vostro cervello è più piccolo».
Esattamente come afferma la maestra nel film di Amanda Kernell, negli anni Trenta era diffusa la teoria che il cervello dei Sami fosse meno sviluppato di quello delle popolazioni svedesi e finlandesi. Il governo svedese di quegli anni, infatti, è arrivato a proibire l’uso della lingua sami a scuola a mettere in piedi un sistema d’istruzione separato tra popoli del nord e svedesi.
La legge favorisce solo gli allevatori di renne
La prima legge a tutela dei Sami è del 1971, la Reindeer Husbandry Law: peccato che di questa conquista, però, potessero beneficiare solo le popolazioni di allevatori di renne. Così, questa attività ha finito per prosperare oltre misura.
Nel 2016 si stimava che fossero circa 3 mila i Sami costretti a dipendere esclusivamente dall’allevamento delle renne, animali la cui sopravvivenza è minacciata dal disboscamento delle foreste e dalle nuove tecniche di coltivazione.
Sami: per diritto internazionale è popolazione indigena
Oggi la National Union of the Swedish Sami People si occupa di tutelare gli interessi dell’industria Sami e anche di preservare la comunità culturale. L’identità di questo popolo è ben precisa, come anche il loro status per il diritto internazionale. I Sami non sono una minoranza, bensì una popolazione indigena: similmente ai nativi americani, viene loro riconosciuto di abitare alcune terre in virtù di preziose pratiche che ancora vi esercitano (l’allevamento della renna, appunto) e della loro religione, uno sciamanismo che li vuole strettamente legati al territorio.
La destra contro i popoli della Lapponia e la loro cultura
Nonostante molti Sami siano ormai perfettamente integrati nei paesi scandinavi, nell’estremo Nord dell’Europa il malumore di svedesi e finlandesi per i popoli del nord eguaglia quello per gli immigrati extraeuropei. Appena qualche anno fa, nel 2008, la SD, partito dell’estrema destra svedese, ha iniziato una campagna denigratoria contro i popoli del nord.
Nella remota regione dell’Harjedalen, rappresentanti della SD hanno sollevato mozioni affinché fossero soppresse le rappresentanze Sami e Lapponi in parlamento e affinché venisse “liberalizzato” l’allevamento della renna sulle terre dei popoli del nord.
In Norvegia, dove il nucleo Lappone/Sami è il doppio di quello svedese, in ogni elezione locale emerge il razzismo mai sopito nei confronti dei coinquilini del Nord. E se la Svezia da sempre non registra la provenienza etnica dei suoi cittadini, in Norvegia c’è chi chiede un vero censimento e una maggiore segregazione per Sami e Lapponi.
Sami Blood, un film premiato prima di entrare nelle sale
In questo scenario (è il caso di dirlo) da brividi, un film come Sami Blood è una buona notizia: non a caso, l’opera di Amanda Kernell ha vinto il prestigioso LUX Prize, premio cinematografico assegnato ogni anno a un film di produzione europea giudicato rilevante dal Parlamento Europeo.
“Sami Blood” (Sameblod, Svezia, 1:50) è distribuito da CineMAF e Cineclub Internazionale. Arriva nelle sale italiane il 30 novembre 2017.
Leggi anche:
Sami, il popolo della Lapponia minacciato dal climate change
Noi, i Neri: Senegal e ritorno in 90 minuti
L’ordine delle cose: nuovo film di Andrea Segre
Serbia: 1.500 migranti in un documentario