Film Festival Diritti Umani Lugano al via
Comincia martedì 10 ottobre la quarta edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano. Previsti 19 lungometraggi e dibattiti con oltre 50 tra registi, studiosi e giornalisti. In calendario anche una mostra e un premio giornalistico. La manifestazione nella città svizzera si concluderà domenica
A partire da domani e fino alla fine della settimana la città di Lugano, in Svizzera, sarà immersa nella doppia dimensione del cinema e dei diritti umani. Dal 10 al 15 ottobre, infatti, si svolge la quarta edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano. Un evento che offrirà anche quest’anno la possibilità di vedere tanti film “impegnati”, come si dice, e di partecipare a discussioni con i protagonisti dei temi affrontati.
I numeri dell’edizione 2017 sono questi: 19 lungometraggi, un mediometraggio, un corto, dibattiti con più di 50 tra registi, studiosi e giornalisti. Oltre a una mostra e un premio giornalistico studiato per l’occasione. Le proiezioni si svolgeranno al Cinema Corso, nel centro di Lugano.

La direzione artistica del Festival è di Olmo Giovannini e Antonio Prata, mentre il presidente è Roberto Pomari. Fra gli ospiti ci saranno anche diversi italiani. Tra questi, per esempio, il medico di Lampedusa Pietro Bartolo e il giornalista Domenico Quirico.
L’immagine del Film Festival Diritti Umani Lugano
Anche quest’anno il manifesto del Festival è stato affidato al fotografo Reza Khatir (vedi la foto di apertura di questo articolo). Gli organizzatori spiegano così l’immagine scelta: «La figura umana è inserita in una moltitudine di sentieri e percorsi che portano a lui e da lui ripartono in molte direzioni diverse. Le vie possibili, gli scenari da esplorare, sono ancora tutti da scoprire. Un’atmosfera senza tempo né luogo, che è ancora da scrivere e costruire».
Una mostra fotografica tra oro e minatori
All’interno del Festival si inserisce anche il progetto Quickgold. Si tratta di una mostra che racconta le condizioni di vita di chi lavora nelle miniere attraverso foto, pannelli e oggetti e che è nata dalla collaborazione tra il fotografo russo Andrey Gordasevich e il sociologo svizzero Nils Krauer.
Tutto ruota intorno all’oro «come simbolo di ricchezza connesso al lavoro, alle condizioni e all’identità dell’uomo». In particolare, Gordasevich e Krauser hanno vissuto per diversi mesi con i cercatori d’oro di Madre de Dios, nella giungla meridionale del Perù, per conoscere la loro vita quotidiana.
Quickgold ha già girato altre città internazionali e a Lugano occuperà diversi spazi: Spazio 1929, Rivetta Tell e Cinema Corso. L’esposizione si concluderà domenica, insieme alla fine del Festival.
Un premio giornalistico ai valori umani
Altro evento organizzato nell’ambito del Film Festival Diritti Umani Lugano è l’istituzione di un premio giornalistico dedicato a Carla Augustoni. In particolare, gli organizzatori intendono premiare un servizio giornalistico – che sia testo, audio, video o web – in grado di rivelare la sensibilità verso i valori umani e di divulgarli con parole, suoni o immagini. La premiazione è in programma per mercoledì sera.
I film in concorso al Festival Diritti Umani Lugano
La manifestazione sarà aperta da Plastic China di Jiu-Liang Wang, una pellicola tra ecologia, diritto al lavoro e all’istruzione. Il giorno seguente sarà invece la volta di The Opposition di Hollie Fifer, girato in Papua Nuova Guinea, che mostra anche il difficile rapporto tra indigeni locali e sviluppo territoriale (leggi Papua Nuova Guinea: deforestazione infinita).

Tra le varie proiezioni in programma, c’è anche Dönüş-Return di Valeria Mazzucchi, vincitore del premio Reset-Diritti Umani al Festival dei diritti umani di Milano 2017. E non mancheranno neppure storie ambientate in Italia, come nel caso di A ciambra di Jonas Carpignano, che parla dei rom di Gioia Tauro, in Calabria.
La conclusione della manifestazione è affidata invece a Risk di Laura Poitras, una storia incentrata sulla vicenda di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks.