Violenza di genere: vittima 9% donne gravide
Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione in ogni parte del mondo ci sono donne incinte che subiscono violenze da parte dei "compagni intimi", come mariti e fidanzati. Con conseguenze sulla salute fisica e psichica delle vittime. Ma anche su quella dei bambini che portano in grembo
In ogni parte del mondo ci sono donne incinte che soffrono violenze da parte di “compagni intimi”, come mariti, fidanzati e partner in genere. Per la precisione, le vittime di questa violenza di genere sarebbero tra il 3,8% e l’8,8% di tutte le giovani che sono in attesa di un bambino. A svelare questa realtà è il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), che ha diffuso questi dati durante un recente forum internazionale sul tema a Rio de Janeiro.
«La violenza da parte di un compagno intimo durante la gestazione è generalizzata e la gravidanza, in sé, può essere il fattore scatenante della violenza», ha commentato la consulente per la violenza di genere dell’Unfpa, Upala Devi.
Secondo la specialista, inoltre, questa situazione ha ricadute ancora più negative sulle donne incinte, come depressione, lesioni e vari problemi fisici e di salute in generale. E non è tutto: in alcuni casi le conseguenze possono danneggiare anche i figli, che rischiano di nascere prematuri, sottopeso e di avere altri problemi durante l’infanzia legati proprio alle violenze subite dalla mamma.
Violenza di genere è causa e conseguenza
L’analisi degli esperti dell’organizzazione Onu sottolinea come la situazione sia piuttosto complessa, tanto che la violenza subita in gestazione «potrebbe non rappresentare solo una fase per la quale passano le vittime». Pare che molte donne che si sposano prima dei 18 anni, per esempio, lo facciano proprio per fuggire ad altri tipi di violenza. Ma così facendo, proprio a causa della situazione di partenza così vulnerabile, finiscono per essere anche le ragazze che più facilmente saranno vittime di violenza da parte dei compagni.
«La violenza di genere è causa e conseguenza: il matrimonio infantile a volte è una fuga dalla violenza, ma sposarsi o iniziare una relazione prima dei 18 anni aumenta la probabilità per una ragazza di soffrire una violenza da parte del compagno intimo durante la sua vita», conferma la consulente regionale sui diritti di genere per l’America Latina e Caraibi dell’Unfpa, Neus Bernabeu.
Gli esperti sottolineano anche come la violenza contro le donne e le ragazzine è una delle violazioni contro i diritti umani più diffusa nel mondo. Per l’organizzazione delle Nazioni Unite, colpisce la salute, la dignità, la sicurezza e l’autonomia delle sue vittime e, di conseguenza, porta problemi per la salute sessuale e riproduttiva, comprese gravidanze non programmate, aborti insicuri, fistola traumatica, infezioni sessualmente trasmissibili, compresa l’Hiv, e anche la morte.
Il contrasto alla violenza di genere su donne incinte
Per combattere la violenza di genere si utilizza, tra l’altro, lo scambio di esperienze e il rafforzamento delle donne, soprattutto nei paesi del Sud del mondo. In Brasile, dove si è tenuto l’incontro internazionale sul tema, per esempio, l’Unfpa ha avviato il progetto “Brasile-Africa: lottare contro la povertà e rafforzare le donne attraverso la cooperazione Sud-Sud”. Questa attività promuove lo scambio di politiche e buone pratiche per contrastare la violenza di genere.
«I paesi si sono impegnati attraverso l’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibili, che si occupano specificamente di uguaglianza di genere nell’Obiettivo 5. In questo contesto, la cooperazione Sud-Sud offre un modello che può essere utilizzato per condividere buone pratiche nella prevenzione e nell’approccio alla violenza di genere», ha sottolineato la funzionaria dei Programmi di genere, razza e etnia e di Cooperazione Sud-Sud della Unfpa Brasile, Ana Claudia Pereira.