Corte Ue: immigrati hanno diritto a bonus

La Corte di giustizia dà torto all'Inps: gli immigrati regolari hanno diritto a prestazioni sociali

La Corte di giustizia europea ha stabilito che ogni immigrato regolare ha diritto alle prestazioni sociali. Non può esserci alcuna discriminazione quando si erogano bonus bebè, assegni di maternità o servizi rivolti alle persone in difficoltà. La sentenza è di ieri ed è stata emanata in seguito al ricorso presentato da una donna ecuadoriana con il sostegno dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), alla quale il Comune di Genova e l’Inps avevano negato l’assegno famiglie numerose.

Nello specifico, la Corte, a seguito del rinvio effettuato dalla Corte d’Appello di Genova, ha riconosciuto che la prestazione di cui all’art. 65 L.448/1998 – in quanto attribuita in forza di requisiti predeterminati e oggettivi, e quindi non attraverso una valutazione discrezionale – rientra nella nozione di “prestazione di sicurezza sociale” e deve pertanto essere riconosciuta a tutti i cittadini stranieri in condizioni di piena parità con i cittadini italiani.

«Giunge così a conclusione l’impegno che da anni Asgi porta avanti promuovendo in tutta Italia azioni come quella giunta all’attenzione della Corte Europea e volta a garantire la parità di trattamento tra italiani e stranieri nell’accesso alle prestazioni sociali», scrive in una nota l’Associazione.

Il commento dell’avvocato Guariso

«Si tratta di un provvedimento di estrema importanza», afferma l’avvocato Alberto Guariso, che, unitamente ad Asgi, ha patrocinato la causa.

«Pur riferendosi all’assegno al nucleo familiare numeroso, il principio affermato dalla Corte vincolerà i giudici nazionali che dovranno decidere in relazione a problemi simili, quali il diritto all’assegno di maternità, al bonus bebè e al premio nascita».

Di conseguenza, non sarà solo l’Inps a doversi conformare a questa sentenza, ma anche ogni altro ente pubblico che eroghi prestazioni o contributi di carattere sociale.

 

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