Diritti senza trama, eppure diritti

A volte un diritto si percepisce come tale solo se viene collocato nel suo racconto, nel suo letto naturale, perché è qui che esso acquista i tratti che lo rendono riconoscibile, e da semplice “pretesa” lo trasformano in un “giusto diritto”.

Ma si preferisce tagliare i fotogrammi decisivi così da potere criminalizzare impunemente le Ong operanti nel Mediterraneo, universalizzando ad arte qualche singola manchevolezza. Si prende un frammento, lo si eleva a norma quindi, ecco il colpo magistrale, sfruttando sentimenti ostili, precedentemente alimentati, si mischiano vittime e carnefici. Facile, soprattutto se un magistrato, invece di fare ciò per cui è pagato, si annette ruoli che non gli competono.

Tuttavia, se spostassimo indietro le lancette dell’orologio, domandandoci chi è stato in passato a violare il domicilio altrui, spesso armato fino ai denti, allora saremmo costretti a riconsiderare molte delle stupidaggini che raccontiamo ai creduloni. È ovvio, noi non possiamo trasformare un politico limitato in una persona intelligente, sarebbe un lavoro da alchimista, tuttavia, potremmo almeno cominciare a colpire quelle dichiarazioni che, lungi da avere legami di parentela con il diritto di opinione, fanno da basamento ad evoluzioni violente investendo gruppi umani anche numerosi. Un vero crimine che, a mio avviso, è necessario codificare in maniera giuridicamente fondata.

L’Africa è stata bersaglio delle peggiori pulsioni di America ed Europa. I progenitori delle persone di colore che popolano gli Stati Uniti, non si sono persi per mare secoli fa, mentre erano in crociera, ma sono stati strappati alla loro terra e ai loro affetti in un modo così crudele e violento che dovremmo vergognarci per l’eternità. Ora, dal momento che gli schiavisti si prendevano il meglio, la domanda è come sarebbe stato il mondo se ognuno se ne fosse rimasto a casa propria o avesse viaggiato solo per lavoro o per turismo. Chissà cosa sarebbe accaduto se tutta la forza e il genio del Continente Nero non fossero stati prelevati dalle navi dei negrieri.

Le intromissioni, però, non sempre sono soltanto militari, ad esempio la desertificazione della fascia centrale del Continente africano, da cui si generano potenti migrazione, è una delle tante conseguenze dei cambiamenti climatici in corso, a loro volta frutto dell’enorme contributo dell’industria occidentale e degli sconsiderati allevamenti intensivi funzionanti a queste latitudini.

Sono grato alle Ong che operano nel Mediterraneo, non importa se una minoranza bara al gioco, varrà sempre la pena, giacché ogni vita salvata sarà sempre e solo un parziale risarcimento a quei popoli derubati di tutto e che ora vorremmo costringere a non muoversi dal niente in cui li abbiamo confinati.

Saremo sempre in debito, perché noi non ci siamo limitati a uccidere padri e figli, ma abbiamo fatto saltare tutti i ponti tra quelle genti e il loro futuro, ora diventato, giustamente, anche il nostro.

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