Progetti cinesi a rischio reputazione
La società svizzera RepRisk fa una classifica dei 10 interventi più controversi del 2016
Tra i dieci progetti più controversi al mondo ce ne sono tre cinesi e due americani. Gli altri si trovano, uno ciascuno, nel Regno Unito, in Messico, Honduras, Bangladesh e Brasile. I settori economici in cui si sono registrati i maggiori problemi sono quelli del petrolio e gas e delle utility (tre segnalazioni ciascuno), dei servizi di supporto, vendite al dettaglio, beni personali e domestici, attività mineraria.
Complessivamente, tra i dieci progetti selezionati sei hanno registrato incidenti mortali e altri due, negli Stati Uniti, hanno visto una forte opposizione da parte di comunità indigene locali preoccupate dall’impatto sulla propria vita quotidiana.
A stilare questa classifica annuale è RepRisk, una società svizzera che tiene sott’occhio sistematicamente oltre 84 mila compagnie e 21 mila progetti in giro per il mondo per identificare, analizzare e quantificare i rischi ambientali, sociali e di governo che ne possono derivare. Il report speciale 2016 ha dato quindi un voto a ciascun progetto, chiamato RepRisk Index, che esprime l’esposizione al rischio di reputazione sui tre fattori considerati con un punteggio che va da 0 a 100.
Al primo e al secondo posto si trovano due progetti cinesi, gli unici due al mondo ad avere superato i 75 punti, ossia la soglia d’allarme che denota un’esposizione al rischio «estremamente alta». Il peggiore in assoluto, con un punteggio di 88 su 100, è il Fengcheng Power Plant Phase 3, nella provincia dello Jiangxi, che si è meritato la votazione del progetto più controverso del 2016 a causa di un incidente avvenuto lo scorso 24 novembre in cui morirono 74 persone e altre due rimasero gravemente ferite. «Presumibilmente una tavola per ponteggio è collassata dentro la torre di raffreddamento di calcestruzzo di 165 metri d’altezza durante i lavori di costruzione della terza fase di estensione del Fengcheng Power Plant, che è in comproprietà con la China Guodian Corp e la Jiangxi Provincial Investment Group Corp», hanno sintetizzato i ricercatori di RepRisk.
Il progetto prevedeva l’installazione di due unità di generazione da 1 gigawatt ciascuna. Il lavoro sulla torre di raffreddamento era stato subappaltato alla Hebei Yineng Tower Engineering e secondo le prime indagini sembra che ci fossero molte pressioni per terminare l’opera in tempi troppo stretti per poter avanzare con l’attenzione necessaria.
Al secondo posto della classifica, come detto, si trova un altro progetto cinese, questa volta nei servizi di supporto. Si tratta dello Hong’ao Landfill, conosciuto anche come Hong Ao Landfill, Hongao Construction Waste Dump o Hong’ao Dumpsite, gestito dalla Shenzhen Lvwei Property Management nella città cinese di Shenzhen. La medaglia d’argento è stata guadagnata a causa delle ripercussioni di un incidente accaduto alle fine del 2015, quando una grande quantità di terra e di rifiuti di costruzione stipati in una discarica collassò, scatenando uno smottamento che lasciò 91 persone disperse, travolse tre parchi industriali e sommerse aziende e dormitori.
Il podio è completato dal progetto americano Etp Crude Pipeline Project, più conosciuto come oleodotto Dakota Access. L’opera dovrebbe costare circa 3,7 miliardi di dollari e prevede il trasporto di greggio dal Nord Dakota all’Illinois. A questa idea si oppongono da tempo gli indiani nativi d’America, che sostengono che l’oleodotto devasterebbe dei territori sacri e danneggerebbe le fonti d’acqua potabile della tribù Sioux di Standing Rock. È in corso anche una campagna internazionale (DeFund Dapl) che chiede agli istituti di credito di non finanziare il progetto. Tra le banche coinvolte c’è anche l’italiana Intesa Sanpaolo.
«È interessante notare come la fiera opposizione da parte delle comunità indigene – si legge nel rapporto – verso due progetti, chiamati Agua Zarca Hydroelectric Project e Etp Crude Pipeline Project, stia causando significativi problemi agli investitori e come alcuni abbiano già deciso di abbandonare il finanziamento a causa delle continue reazione negative da parte degli azionisti». Tra gli altri, nei giorni scorsi è uscita da questo progetto anche l’olandese Ing.
La top 10 è completata quindi da un altro progetto americano, Aliso Canyon Natural Gas Storage Facility (68 punti), uno britannico, Sports Direct Shirebrook Warehouse (66), l’impianto messicano Petroquimica Mexicana de Vinilo (63). E ancora, in Honduras, Agua Zarca Hydroelectric Project (62) e l’impianto del Bangladesh Tongi Packaging (60).
A chiudere la classifica, infine, si trovano un progetto di utility brasiliano, Angra dos Reis Nuclear Complex, e un altro americano, Jinshangou Coal Mine, in entrambi i casi a 59 punti.
In tutti questi casi, secondo RepRisk, si tratta di progetti che rischiano di travolgere la reputazione delle società coinvolte per motivi ambientali, sociali o legati al governo.